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“Beetlejuice Beetlejuice”: tra fantasy e scienza

Beetlejuice è tornato! A 35 anni dal primo capitolo, il visionario filmmaker nominato all’Oscar Tim Burton e l’attore candidato all’Oscar Michael Keaton tornano insieme per Beetlejuice Beetlejuice, l’atteso sequel del pluripremiato Beetlejuice – Spiritello porcello. Presentato alla Mostra del Cinema di Venezia oggi, 28 agosto, il film riporta sul grande schermo l’iconico personaggio del demone dispettoso e anarchico, Beetlejuice, che nel 1988 aveva conquistato il pubblico con il suo umorismo macabro e il suo stile unico.

Tornato nuovamente nelle sue caratteristiche strisce bianche e nere, Beetlejuice, il demone imbroglione e bio-esorcista mutaforma, torna per creare caos, sollevare un putiferio e, come sempre, essere semplicemente il suo sé macabro e spettrale.

Nel film originale, Tim Burton aveva creato un universo gotico e surreale, animato da umorismo nero e un’estetica visiva distintiva che sarebbe diventata il suo marchio di fabbrica per anni. La storia di due coniugi che, dopo essere morti, imparano a convivere come fantasmi in una casa infestata aveva affascinato per la sua semplicità narrativa unita a una ricca fantasia visiva. In Beetlejuice Beetlejuice, Burton cerca di espandere quell’universo, ma il risultato è un insieme di trame sovrapposte che non riescono a fondersi armoniosamente.

La trama ruota attorno a un’inaspettata tragedia familiare che costringe tre generazioni della famiglia Deetz a riunirsi nella loro casa a Winter River. Delia Deetz, ancora un’artista che si cimenta in una vasta gamma di media e performance art, alla vigilia della sua grande occasione, una mostra personale in una galleria esclusiva di SoHo a Manhattan, riceve la tragica notizia che riunisce la famiglia. Tornando nella loro iconica casa bianca sulla collina, eventi già strani diventano molto, molto più strani. Astrid, adolescente ribelle, scopre il misterioso modellino della città in soffitta e apre accidentalmente un portale per l’Aldilà. Questo evento scatena una serie di complicazioni sia nel mondo dei vivi che in quello dei morti, mettendo in moto una catena di eventi che riporteranno Beetlejuice a scatenare il suo solito caos.

The Juice is loose, Baby! Michael Keaton torna nel ruolo di Beetlejuice, con la stessa energia sfrontata che aveva reso il personaggio così iconico, ma le sue battute e situazioni mancano dell’originalità e della forza sovversiva di un tempo. Beetlejuice trova un modo per tornare dalla famiglia Deetz, in particolare da Lydia, che era riuscita a sfuggirgli, trasudando il suo caratteristico fascino da morto. Accanto a lui, Winona Ryder riprende il ruolo di Lydia Deetz, ora adulta e madre della giovane Astrid (Jenna Ortega). Lydia ha sfruttato la sua capacità soprannaturale di vedere i fantasmi per condurre il suo programma televisivo, ‘Ghost House with Lydia Deetz’, dalla sua seconda casa di New York. Questa evoluzione del personaggio, da ragazza gotica ribelle a una conduttrice televisiva che sfrutta la sua capacità di comunicare con i morti, sembra sminuire il fascino originale del suo personaggio.

Ora Lydia è una mamma single con un rapporto complicato con sua figlia adolescente, Astrid, che non crede che la madre sia davvero in grado di vedere i fantasmi e considera la sua fama una farsa. Astrid, 16 anni, soffre ancora per la perdita del padre e si sente fuori posto nel collegio che frequenta. Il trasferimento nella piccola città di Winter River, in Connecticut, insieme a sua madre e sua nonna Delia Deetz (Catherine O’Hara), è per lei un’ulteriore fonte di tensione. Astrid rappresenta la nuova generazione che sfida il passato e i compromessi della madre, ma questa dinamica madre-figlia non riesce a essere sviluppata in modo efficace in un contesto narrativo troppo affollato.

Astrid si distingue nettamente da sua madre Lydia: mentre Lydia ha sempre abbracciato con entusiasmo il mondo soprannaturale, Astrid adotta un approccio pratico e scettico, fondato sulla convinzione che solo ciò che può essere visto e dimostrato meriti attenzione.

In una conversazione con Jeremy (Arthur Conti), un appassionato di Dostoevsky di cui si innamora mentre cerca di allontanarsi dalla sua realtà, Astrid dichiara: “Io credo solo a ciò che vedo, a ciò che si può dimostrare.” Questo suo approccio pragmatico alla vita, quasi scientifico, richiama alla mente la brillante scienziata in erba Phoebe Spengler, interpretata da Mckenna Grace in Ghostbusters Legacy.

Astrid e sua madre Lydia rappresentano due visioni radicalmente diverse del mondo: mentre Lydia è sempre stata affascinata e accettata senza riserve il mondo del soprannaturale, Astrid si distingue per il suo approccio pratico e scientifico. Jenna Ortega ha voluto accentuare questa differenza, spiegando: “L’unica cosa di cui ero certa era il non voler tentare di imitare un altro personaggio: gli spettatori potrebbero pensare che Lydia Deetz e sua figlia adolescente siano più o meno uguali. In realtà sono molto diverse. Per me è importante che le persone non pensino che io stia cercando di essere Lydia in qualche modo.” Questo contrasto consente a Ortega di offrire una nuova prospettiva sul mondo dei Deetz, dove il soprannaturale, pur essendo sempre presente, viene continuamente messo in discussione dalla generazione più giovane e razionale.

Il contrasto tra il mondo fantastico e l’approccio scientifico di Astrid emerge chiaramente in una scena particolarmente significativa: quando madre e figlia si ritrovano catapultate in un ambiente desertico, popolato da giganteschi vermi pronti a divorare tutto ciò che incontrano. Nel momento in cui si chiedono dove possano essere finite, Astrid alza lo sguardo verso il cielo e vede il pianeta Saturno sospeso in cielo. Con una nota di incredulità e determinazione scientifica, esclama: “Quello è Saturno, dovremmo essere su una delle sue lune.” Tuttavia, non avendo il tempo per esplorare ulteriormente questa scoperta, madre e figlia si precipitano verso l’uscita, sfuggendo appena alla minaccia dei vermi giganti. Questa scena illustra perfettamente come il pragmatismo di Astrid, che cerca risposte concrete e scientifiche, si scontri con il meraviglioso e imprevedibile mondo del soprannaturale in cui Lydia è profondamente immersa.

Un altro momento che sottolinea il contrasto tra il soprannaturale e l’approccio scientifico di Astrid si verifica quando Jeremy e Astrid si danno appuntamento per la notte di Halloween, proprio allo scoccare dell’ora delle streghe, nella casa di Jeremy. Quando Jeremy le chiede con curiosità da cosa si sia travestita, Astrid risponde con orgoglio: Da Marie Curie.” Il suo costume, lungo e pomposo, è di un grigio pallido, come se fosse consumato dalla radioattività, e richiama la celeberrima scienziata che dedicò la sua vita alla scoperta della radioattività. Astrid spiega che ha scelto di vestirsi da Marie Curie perché morì dedicandosi a scoprire i misteri della materia. Questo travestimento non solo riflette il suo rispetto per la scienza, ma anche la sua convinzione che il mondo possa essere compreso e spiegato attraverso l’investigazione e l’analisi, in netto contrasto con il fascino per il paranormale che permea la vita di sua madre Lydia.

Oltre a Keaton e Ryder, Beetlejuice Beetlejuice vede il ritorno di Catherine O’Hara nel ruolo di Delia Deetz. Vincitrice di due Emmy, O’Hara non riesce però a risplendere come nel film originale, a causa di una sceneggiatura che non le offre lo stesso materiale brillante. Delia, con il suo spirito eccentrico e le sue performance artistiche esagerate, sembra più un’ombra del personaggio vivace e gioioso che aveva illuminato lo schermo nel 1988.

Willem Dafoe, candidato all’Oscar, appare in un ruolo secondario come Wolf Jackson, il capo dell’Unità Crimini dell’Aldilà, un personaggio che vive ancora il suo ruolo di attore morto negli anni ‘70. Anche lui, però, appare ridotto a poco più di una nota marginale.

Le new entry includono Monica Bellucci nel ruolo di Delores, la misteriosa ex moglie di Beetlejuice, che ritorna dal passato del demone e lo cerca disperatamente nell’Aldilà, Justin Theroux nel ruolo di Rory, il fidanzato di Lydia e manager del suo programma televisivo, e Arthur Conti (al suo debutto cinematografico). 

Nonostante Beetlejuice Beetlejuice tenti di esplorare tematiche ambiziose come il ritorno dei fantasmi e il conflitto tra generazioni, il film non riesce sempre a mantenere una narrazione del tutto chiara e coesa.

Le sue molteplici sottotrame – dalla storia d’amore adolescenziale al piano di vendetta di Delores – non sempre si intrecciano armoniosamente, e alcune risoluzioni appaiono affrettate e poco sviluppate. La risposta di Lydia riguardo ai fantasmi interpretati da Alec Baldwin e Geena Davis – “hanno trovato una scappatoia e sono passati al livello successivo” – potrebbe essere vista come una battuta autoironica che riconosce i limiti del sequel.

Tuttavia, è importante notare che, nonostante alcune criticità, Beetlejuice Beetlejuice riesce comunque a evocare la magia e l’irriverenza del film originale. L’irresistibile miscela di elementi fantastici e comici mantiene vivo il fascino di Beetlejuice, offrendo ai fan momenti di puro divertimento e un pizzico di nostalgia. Inoltre, il film si rivela adatto anche ai più giovani, con il suo umorismo e le sue avventure che possono intrattenere tutta la famiglia.

Il ritorno dei personaggi iconici e la presenza di un cast talentuoso contribuiscono a creare un’esperienza cinematografica che, sebbene imperfetta, riesce a regalare qualche sorriso e a far rivivere la magia del mondo di Beetlejuice.

Mentre il futuro della saga rimane incerto e non abbiamo conferme su un possibile terzo sequel, una cosa è certa: dobbiamo essere particolarmente cauti nel pronunciare il nome Beetlejuice. Come avverte Lydia, “Se ripeti il suo nome tre volte, apparirà!” E chi può dire se il nostro amato demone burlone non tornerà a farci visita in futuro? Dopotutto, l’universo di Beetlejuice è sempre pronto a riservarci nuove sorprese, e magari, dietro l’angolo, ci aspetta una nuova avventura da vivere con una risata e un pizzico di brivido.

Cover Photo: 28/08/2024 – RED CARPET – BEETLEJUICE BEETLEJUICE – Actress Jenna Ortega (Credits Andrea Avezzù La Biennale di Venezia – Foto ASAC).

Chiara DeMarchi
Chiara De Marchi è laureata in Scienze Biologiche, scientific content creator, fotografa e fondatrice di Invisible Body Disabilites, progetto che dà voce a chi vive con disabilità invisibili. Appassionata di stelle e arte, mamma di tre bimbi, ha una sorta di ossessione, una eccessiva -filia verso tutto ciò che riguarda la scienza e l’infilare l’occhio dentro un oculare di un microscopio, telescopio o macchina fotografica che sia. Infatti divulga la scienza astronomica presso l'Osservatorio Astronomico G. Beltrame di Arcugnano e quando non è in cupola, parla la scienza attraverso laboratori STEM nelle scuole primarie e secondarie.

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