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Un repellente “vivente” contro il nemico numero uno dell’estate

Sogniamo l’estate tutto l’anno: che si tratti di mare, montagna, lago o collina, aspettiamo con impazienza il momento di staccare la spina, goderci le vacanze e ricaricare le energie per l’autunno. Ma proprio quando siamo pronti a rilassarci all’aperto, ecco che ricomincia la guerra senza fine contro il nemico numero uno delle nostre sere d’estate: le zanzare. Con il caldo, puntualmente tornano anche questi ospiti indesiderati, che con le loro punture pruriginose e l’incessante ronzio possono trasformare una tranquilla serata all’aperto in un vero incubo.

Per anni, ci siamo affidati a repellenti sintetici come il DEET per tenere lontane le zanzare, ma quanto dura realmente la loro protezione? E quali sono i rischi per la salute e per l’ambiente?

I repellenti sintetici hanno una efficacia compresa tra il 90% e il 100%, ma il loro effetto svanisce dopo poche ore, lasciandoci esposti.

Gli scienziati dell’Università della California, San Diego, hanno realizzato un nuovo repellente “vivente” contro le zanzare, composto da versioni geneticamente modificate dei batteri comuni della pelle, capace di offrire una protezione fino a 11 giorni.

I risultati sono pubblicati su PNAS Nexus.

DEET: un alleato imperfetto contro le zanzare

Il DEET, o N,N-dietil-m-toluamide, fu sviluppato nel 1946 dall’esercito americano ed è tuttora uno dei repellenti più utilizzati al mondo.

Non uccide le zanzare, bensì modula i loro recettori olfattivi, sprigionando un odore sgradevole che ci rende meno appetibili e le fa allontanare.

Il DEET, inoltre, rende meno volatili le molecole presenti nel nostro sudore, così che le zanzare non possono vedere (o meglio “annusare”) la nostra presenza.

Il DEET però ha i suoi limiti, primo fra tutti la durata: la protezione è garantita solo per quattro-otto ore, richiedendo continue riapplicazioni, soprattutto se combinato con le creme solari. In commercio esistono prodotti con concentrazioni variabili di DEET, che vanno dal 5% (1 ora e mezza di protezione) al 100% (10 ore di protezione). Le concentrazioni più elevate sono necessarie se si viaggia, ad esempio, in un paese tropicale, ma possono causare fastidio sulla pelle e in ogni caso non sono raccomandate per i bambini, specialmente sotto i due anni.

Sebbene sia considerato un prodotto generalmente sicuro, ha il problema che viene assorbito dalla pelle e alcuni studi hanno segnalato possibili effetti collaterali, tra cui irritazioni cutanee, e a dosi massicce anche debolezza, mal di testa, tremori e mancanza di respiro.

Un repellente antizanzare a base di batteri

Esistono alternative naturali ai repellenti chimici, come piante e prodotti a base di oli essenziali (citronella, limone, geranio, lavanda) che hanno un odore sgradevole per le zanzare, ma che non garantiscono elevata efficacia e durata. In generale, i repellenti sintetici restano i più efficaci, ma nuove soluzioni stanno emergendo e potrebbero presto sfidarne il primato.

Le scienziate e gli scienziati dell’Università della California hanno sviluppato un repellente naturale unico nel suo genere, perché composto da microrganismi viventi. Si tratta di due batteri della pelle umana, Staphylococcus epidermidis e Corynebacterium amycolatum, geneticamente modificati per ridurre la produzione di acido l-(+)-lattico, una sostanza che attrae le zanzare.

Protezione record fino a 11 giorni

Nei test di laboratorio, questi “repellenti viventi” hanno dimostrato di essere straordinariamente efficaci. Gli esperimenti su colture cellulari hanno rivelato che la versione ingegnerizzata di S. epidermidis attira circa la metà delle zanzare Aedes aegypti e Anopheles gambiae e circa il 22% in meno delle zanzare Culex quinquefasciatus rispetto alle versioni originali degli stessi microrganismi.

Sui topi, l’attrazione delle zanzare è stata ridotta del 64,4%, per un periodo continuativo di 11 giorni. Proprio perché si tratta di microrganismi viventi, infatti, possono replicarsi sulla pelle, garantendo una protezione costante senza la necessità di riapplicazioni continue, che sono invece necessarie per i repellenti chimici come il DEET.

Zanzare, clima e salute globale

La scoperta di questi batteri ingegnerizzati non rappresenta “solo” una soluzione al fastidio senza fine delle punture di zanzara. Questi insetti possono essere vettori per importanti malattie virali, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, come la dengue, il virus Zika o la malaria, che ogni anno causano milioni di morti in tutto il mondo.

Con l’aumento delle temperature globali, queste malattie stanno rapidamente espandendo il loro raggio d’azione, minacciando anche le regioni temperate. Quest’anno l’emergenza dengue è risonata per mesi sui principali canali di informazione, con oltre due milioni di casi solo in Brasile, e permane ancora la preoccupazione che possa raggiungere l’Europa e l’Italia.

A causa del cambiamento climatico, nel nostro paese ormai le zanzare non scompaiono più dopo l’estate, ma ci sono quasi tutto l’anno, rendendoci particolarmente vulnerabili alla diffusione di malattie.

Quest’anno, ad esempio, hanno fatto la loro prima comparsa a fine febbraio, un mese eccezionalmente caldo (1,77 gradi in più rispetto alla media dell’epoca pre-industriale).

Proteggendo le persone in modo più sicuro e duraturo, si potrebbe ridurre significativamente il rischio di pandemie causate da malattie trasmesse dalle zanzare. E potremmo finalmente tornare a goderci le nostre sere d’estate!

Cover Foto di Mike Szczepanski su Unsplash.

Erika Salvatori
Erika Salvatori è una ricercatrice in immunoncologia e una science writer freelance. Con una laurea in Biotecnologie e un Master in Giornalismo Scientifico, è riuscita a coniugare le sue due più grandi passioni: la scienza e la scrittura. La sua attività di ricercatrice la porta a toccare con mano lo sconfinato mondo delle terapie biotecnologiche avanzate e della medicina personalizzata. La giornalista che è in lei non vede l'ora di raccontare quello che impara ogni giorno sul futuro della scienza e della medicina.

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