Abbiamo già trattato in un precedente nostro articolo le caratteristiche e le tipologie di cappe chimiche, ma oggi vogliamo soffermarci su una specifica tipologia: la Cappa chimica per Farmacia anche detta Cappa da Banco.
Il laboratorio galenico di una farmacia è specializzato nella preparazione di farmaci personalizzati e nella manipolazione di formulazioni farmaceutiche. Le attività svolte in un laboratorio galenico possono variare a seconda delle esigenze specifiche dei pazienti e delle prescrizioni mediche.
Prima di parlare delle Cappe chimiche per Farmacie, è opportuno definire alcuni aspetti fondamentali relativi le attività che abitualmente si svolgono all’interno di un Laboratorio Galenico di una Farmacia.
Cosa si fa in un Laboratorio galenico di una Farmacia?
Preparazione di Formule Magistrali e Officinali: sono farmaci personalizzati prescritti da un medico o preparati conformi alle formule ufficiali descritte nelle farmacopee.
Creazione di Forme Farmaceutiche Speciali: il laboratorio galenico può preparare farmaci in forme farmaceutiche particolari, come soluzioni orali, creme, gel, lozioni, supposte o altre forme adatte alle esigenze del paziente.
Sperimentazione e Ricerca: in alcuni casi, il laboratorio galenico può essere coinvolto in attività di ricerca e sviluppo, testando nuove formulazioni farmaceutiche o cercando modi innovativi per migliorare l’efficacia e la tollerabilità dei farmaci.
Controllo Qualità: la qualità dei farmaci preparati è una priorità nel laboratorio galenico. Vengono eseguiti controlli di qualità per garantire che i principi attivi siano presenti nelle giuste concentrazioni e che i prodotti soddisfino gli standard di sicurezza.
Gestione della Sterilità: se necessario, il laboratorio galenico può gestire la preparazione di farmaci sterili, ad esempio mediante l’uso di tecniche di sterilizzazione adeguate.
Rispetto delle Normative: il laboratorio galenico deve aderire alle normative locali e internazionali per garantire la sicurezza e l’efficacia dei farmaci preparati.
Qual è la strumentazione necessaria in un Laboratorio Galenico?
Indipendentemente dalle dimensioni del Laboratorio e dal tipo di attività che in esso verrà svolta, una dotazione minima strumentale è indispensabile affinché si possano ottenere le opportune autorizzazioni e si abbia certezza qualitativa e ripetibilità dei propri preparati.
Bilance di Precisione: utilizzate per pesare accuratamente gli ingredienti e garantire la precisione nella preparazione delle formulazioni.
Mortai e Pestelli: utilizzati per macinare e triturare sostanze solide per la preparazione di polveri o pomate.
Micronizzatori: per la riduzione delle dimensioni delle particelle di sostanze solide.
Bagnomaria: usato per scaldare delicatamente sostanze senza sottoporle a temperature eccessive.
Miscelatori: per mescolare liquidi e polveri in modo uniforme.
Agitatori Magnetici: utilizzati per mescolare liquidi.
Capsule e Presse per Compresse: strumenti per la compressione di polveri in capsule o compresse.
Apparecchi per la Filtrazione: inclusi filtri e imbuto di Buchner per separare solidi da liquidi durante la preparazione delle formulazioni.
Strumenti per la Sterilizzazione: autoclavi e forni a calore secco per garantire la sterilità dei prodotti quando necessario.
Contenitori di Stoccaggio: contenitori ermetici e sigillati per conservare in modo sicuro i materiali di base e le formulazioni preparate.
Attrezzature per Analisi e Misurazione: strumenti di laboratorio standard, come pipette, provette, cilindri graduati, per misurare accuratamente i volumi.
Termometri: per monitorare e controllare la temperatura durante la preparazione.
Etichettatrici: per identificare chiaramente i prodotti preparati e le relative istruzioni di utilizzo.
Apparecchiature di Ventilazione: sistemi di ventilazione localizzata o cappe per garantire una corretta gestione dei vapori e una sicurezza ambientale.
Strumenti di Sicurezza: includono guanti, occhiali protettivi e altri dispositivi di protezione personale.
Apparecchiature per l’Analisi dei Materiali: qualora fossero necessarie analisi dettagliate, strumenti come spettrofotometri, cromatografi o altri strumenti di analisi chimica possono essere inclusi.
Come abbiamo visto, l’allestimento di un Laboratorio galenico prevede una discreta dotazione strumentale, indipendentemente dalle dimensioni della Farmacia o dalla complessità, dalla quantità e tipologia delle preparazioni galeniche, ogni Farmacia deve disporre obbligatoriamente per legge al proprio interno di un Laboratorio Galenico per poter realizzare, testare e conservare le preparazioni realizzate.
Riguardo la Cappa Chimica il modello prevalentemente utilizzato, quando si realizza un nuovo Laboratorio Galenico per Farmacia, è quello della Cappa da Banco.
Sono versioni semplificate, spesso con sistemi di ricircolo dell’aria e di filtrazione, progettate per essere posizionate direttamente sulla superficie di lavoro o sul banco del laboratorio, offrono una protezione localizzata.
Le cappe chimiche da banco sono spesso utilizzate quando è necessario un controllo specifico su una piccola area di lavoro e possono essere spostate facilmente da un banco all’altro. Possono essere dotate di rubinetto per l’acqua o per gas tecnici e prese elettriche per alimentare le apparecchiature che necessitano di aspirazione durante le lavorazioni.
Non necessariamente dispongono di un piano di lavoro, le versioni più economiche utilizzano il piano di lavoro del banco su cui poggiano.
Non sono soggette alle Norme Tecniche di riferimento delle Cappe Chimiche quale ad esempio la UN EN 14175, seppur tuttavia alcuni costruttori ne rispettano i canoni in fase di progettazione e costruzione.
Ma l’aspetto che maggiormente ci interessa è il sistema di estrazione dell’aria, ovvero la protezione dell’operatore. Ricordiamo che anche le Cappe da banco sono da intendersi come DPC ovvero dispositivi di protezione collettiva.
I Laboratori galenici all’interno delle Farmacie, sono spesso ubicati nel retro o nei seminterrati. Difficilmente è disponibile o realizzabile una canalizzazione dell’aria, di adeguata sezione, in grado di poter espellere i fumi e vapori prodotti all’esterno e senza interferire con il vicinato.
Si utilizzano quindi cappe da banco a ricircolo le quali, opportunamente configurate, dispongono già al loro interno di un adeguato sistema di filtrazione ed estrazione.
Con il termine Cappa Chimica a Ricircolo, ci riferiamo a tutte quelle tipologie di cappa che non possono essere direttamente connesse all’esterno ma che, a seguito del trattamento attraverso uno o più stadi di filtrazione, reimmettono in ambiente la stessa quantità di aria aspirata.
Le cappe chimiche a ricircolo hanno il vantaggio di essere del tutto autonome e indipendenti dagli impianti per cui facilmente riposizionabili secondo le mutate esigenze, non necessitano di adeguamenti negli impianti di ventilazione in quanto all’atto pratico non consumano aria: tanta ne aspirano e altrettanta viene reimmessa in ambiente.
Nella scelta di acquisto di una cappa chimica a ricircolo per farmacia, bisogna prestare attenzione affinché siano presenti le minime dotazioni di sicurezza ovvero:
- monitoraggio del corretto volume di aria estratta;
- allarmi ottici e acustici in caso di malfunzionamento dell’aspirazione;
- dispositivo di controllo di intasamento e/o esaurimento degli stadi di filtrazione completo di allarmi di segnalazione.
Altrettanto fondamentale è un corretto programma di manutenzione annuale che oltre effettuare le verifiche sui flussi dell’aria, effettui la sostituzione dei filtri laddove necessario a garanzia degli operatori.
In conclusione: cappa chimica ad estrazione totale o cappa chimica a ricircolo?
La risposta è: dipende!
È consigliabile un’estrazione totale laddove la tubazione fosse esistente o di facile realizzazione, al contrario qualora non fosse possibile o inesistente una canalizzazione per espellere l’aria trattata all’esterno, è d’obbligo l’utilizzo della cappa chimica a ricircolo opportunamente configurata e manutenuta.
Se hai un dubbio su quale cappa scegliere, contatta Aleph!