La maggior parte dei sistemi di mimetismo è imperfetta; ma quando il livello di mimetismo è elevato, ovvero quando la specie mimica è quasi indistinguibile da quella a cui si “ispira”, si pensa che la prima abbia la meglio sulla seconda.
Tuttavia esistono dei sistemi dove il rapporto tra specie imitata e specie imitatrice è di tipo coevolutivo. In questi contesti l’alta capacità di variabilità fenotipica (ovvero quella visibile esteriormente) permette una “scappatoia evolutiva”, perché la specie mimica non può riprodurre in simultanea tutte le espressioni fenotipiche della specie imitata.
In uno studio recente, realizzato da ricercatori sudafricani e britannici, è stato analizzato uno dei sistemi di mimetismo e parassitismo più specializzati del mondo: quello tra i cuculi e i loro ospiti, in particolare tra il cuculo africano (Cuculus gularis) e il drongo codaforcuta (Dicrurus adsimilis).
Alla schiusa, che di norma avviene dopo circa 12 giorni, il piccolo del cuculo si sbarazza delle altre uova non ancora schiuse presenti e i “genitori adottivi”, inconsapevoli, lo nutriranno come se fosse il proprio pulcino per 2-3 settimane. In questo modo, solo la progenie del parassita riesce a sopravvivere, ma non quella del povero drongo ospite.
In questa ricerca gli scienziati, utilizzando una combinazione di analisi delle immagini, esperimenti sul campo e simulazioni, si sono interessati alle tecniche di “difesa” dei dronghi, ovvero se i polimorfismi delle uova siano effettivamente un modo per far sì che i genitori dronghi possano riconoscere le proprie e eliminare quelle dei cuculi.
Per il loro studio, i ricercatori hanno visitato la regione intorno a Choma, nel sud dello Zambia. Lì hanno documentato 192 uova delle due specie di uccelli per un periodo di quattro anni, da settembre a novembre. Si è scoperto che le uova hanno modelli e colori molto diversi: dal bianco al marrone rossastro, a volte maculato e talvolta con macchie più grandi. Gli ornitologi hanno anche scoperto quanto bene i cuculi siano in grado di imitare la covata dei draghi: l’imitazione del colore e della forma del modello è quasi perfetta. QUASI, appunto.
I ricercatori hanno provato a raccogliere le uova di drongo e le hanno scambiate con quelle presenti nei nidi di altri uccelli. Hanno scoperto così che le femmine di drongo spesso riconoscevano le proprie uova da quelle degli altri, che venivano scartate. Ma come? Ogni femmina di drongo produce uova con un modello e un colore specifici, quindi riconoscibili per chi le ha deposte e covate. Per questo possono distinguere facilmente l’uovo del cuculo ospite in mezzo alle loro e eliminarlo.
Ma se le femmine di drongo sono così brave, perché i cuculi africani non sono in calo? Probabilmente, così come i dronghi si adattano al parassitismo dei cuculi, le femmine di questi ultimi si spostano in zone diverse dove ci sono dronghi ancora non abbastanza specializzati contro di loro. Questo è una prova tangibile di una coevoluzione in atto e che la diversificazione del modello è una difesa molto efficace contro i mimi, anche quando il mimetismo è molto accurato.
Che dire? Poveri cuculi: hanno trovato pane per i loro becchi!