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Venezia78: “America Latina” dei Fratelli D’Innocenzo

Elio Germano nel film America Latina

Dopo La terra dell’abbastanza e Favolacce, i Fratelli D’Innocenzo tornano con il loro ultimo film America Latina per la prima volta in concorso alla settantotesima edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.

 

Lo spettatore abituato alle zone periferiche dei precedenti film stavolta si ritrova immerso in un altro tipo di suggestione.

 

Il protagonista della storia è Massimo, interpretato da Elio Germano, e in apparenza può sembrare che la sua sia una vita semplice: lavora nel suo studio come dentista, si concede quando è libero una birra con il suo amico Simone e poi torna a casa dalla moglie e dalle due figlie che lo amano. Un’esistenza perfetta che si svolge in una villa, con un’architettura strana, lontana dalla vita di città circondata dalla natura.

 

 

 

Un giorno però la quotidianità di Massimo viene sconvolta quando scende nella cantina scoprendo un qualcosa di terribile: una ragazzina legata ad un palo, malnutrita e piena di lividi.

 

Da questo punto della storia si cerca di analizzare, attraverso la psicologia e i ricordi di Massimo, il perché della ragazzina e soprattutto chi ce l’abbia portata.

America Latina è un film fatto di interni dove Massimo cerca di trovare una via d’uscita e contemporaneamente, specchiandosi, cerca qualcosa all’interno di se stesso.

 

I Fratelli D’Innocenzo non abbandonano i generi anzi, in questo film, ricalcano l’uso di una varietà numerosa di vari tipi di richiami cinematografici come quello del thriller. Usando un tipo di fotografia specifica e delle inquadrature quasi completamente incentrate su primissimi piani, con la loro ultima opera, i Fratelli D’Innocenzo dichiarano la loro poetica cinematografica. America Latina risulta un prodotto complesso non brillante che arriva ad infastidire troppo lo spettatore per la sua ambiguità.

 

Al contrario dei loro precedenti lavori, dove i due registi sono stati capaci di raccontare e arrivare ad una certa profondità della storia, qui sembrano essersi bloccati e non sapendo più quale via intraprendere. Uno dei film più attesi di questa edizione che purtroppo, una volta visto, non lascia assolutamente niente allo spettatore: solo delle belle scene da guardare.

 

 

 

 

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Credits Photos: Elio Germano in “America Latina”.


Ludovica Casula
Ludovica Casula si è laureata in "Didattica e Comunicazione dell’Arte" presso l’Accademia di Belle Arti di Roma e ha frequentato la Magistrale di "Teatro, Cinema, Danza e Arti Digitali" presso l'Università, La Sapienza. Inoltre, ha frequentato il corso di specializzazione in "Fashion Photography" presso lo IED, con sede a Roma. Fin da piccola coltiva la passione per le arti, in particolare per il cinema e la fotografia. Affascinata da tutti gli ambiti che abbiano a che fare con il “dietro le quinte” del cinema, dopo varie esperienze lavorative e non, ha aperto la sua rubrica “Onefilm.Oneday” attraverso la quale commenta e consiglia film per avvicinare le persone alla settima arte. Inoltre, durante i suoi viaggi, realizza reportage fotografici personali in linea con lo stile prediletto, la Street Photography. Successivamente, si è appassionata di ritratti fotografici di impronta artista, alla cui base ci sono le esperienze maturate con lo studio, di cui ne fa il proprio lavoro. Altri interessi pregnanti sono la letteratura e la musica, che vengono proposti sui suoi profili social.

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