Nella quarta giornata della kermesse è stato presentato il film in concorso con Pierfrancesco Favino, Toni Servillo e Valerio Mastandrea nel cast: ben dieci minuti di applausi per Adagio di Stefano Sollima.
In gara nella sezione principale anche Maestro, di Bradley Cooper.
Fuori concorso: The Palace di Roman Polanski.
Cinque anni fa, una nuvola rosa passava sul Lido: erano le piume Valentino di Lady Gaga, ptotagonista dell’opera prima di Bradley Cooper (È nata una stella).
Stavolta Maestro, l’opera seconda di Bradley Cooper, è arrivata in concorso senza Bradley Cooper (regista e protagonista), a causa del già noto sciopero di attori e sceneggiatori a Hollywood.
Anche se, secondo Il Gazzettino, il regista in realtà è venuto al Lido, in gran segreto, il weekend prima dell’inizio della Mostra, per una prova in sala del suo film.
Nel pomeriggio, è stato consegnato Il Leone d’Oro alla carriera a Tony Leung Chiu-wai.
Tony Leung Chiu-wai – che ha interpretato tre film Leoni d’Oro a Venezia, Città dolente (1989) di Hou Hsiao-hsien, Cyclo (1995) di Tran Anh Hung e Lust, Caution (2007) di Ang Lee – nell’accettare ha dichiarato: «Sono colpito e onorato dalla decisione della Biennale di Venezia.»
Lo sciopero di attori e sceneggiatori a Hollywood
La ragione più spettacolare della protesta è il conflitto sull’uso dell’intelligenza artificiale per scrivere le sceneggiature. Ma lo sciopero ha a che fare soprattutto con l’impatto dei servizi di streaming sul modello economico di serie e film tv.
Il 18 Settembre si sarebbero dovuti tenere gli Emmy, il più importante premio americano (e di conseguenza mondiale) della tv. Invece sono stati posticipati a Gennaio a causa dello sciopero che sta paralizzando Hollywood.
Un destino comune a molti atri show televisivi. Tra le serie che hanno sospeso la produzione e la cui programmazione subirà ritardi ci sono, scrive l’agenzia Ap, American Horror Story, Big Mouth, Daredevil: Born Again, Emily in Paris, Family Guy, FBI: Most Wanted, Grey’s Anatomy, The Last of Us, Law & Order, The Sex Lives of College Girls, Stranger Things e Yellowjackets, solo per citarne alcuni esempi…
Stessa sorte per molti film, che saranno rimandati alla prossima primavera se non addirittura al 2025: Deadpool 3, Mission: Impossible Dead Reckoning Part II, Beetlejuice, Gladiator 2, Lilo & Stitch, Mortal Kombat, Spider-Man: Beyond the Spider-Verse. E ancora: Dune II, Ghostbusters: Afterlife, Godzilla x Kong: The New Empire, The Lord of the Rings: The War of the Rohirrim, insieme a un remake di Karate Kid, a un sequel di Dirty Dancing e al nuovo film di Brad Pitt (che non ha ancora un titolo e la cui produzione è stata sospesa).
A causare il rinvio è lo sciopero congiunto di circa 11 mila sceneggiatori cinematografici e televisivi aderenti alla Writers Guild of America (Wga, il loro principale sindacato di categoria), che dura da 4 mesi, e quello di 65 mila attori della Screen Actors Guild-American Federation of Television and Radio Artists (Sag-Aftra) che si astengono dal lavoro ormai da un mese e mezzo.