Il Regno del Pianeta delle Scimmie (Kingdom of the Planet of the Apes), nuovo capitolo dell’epico franchise, da mercoledì 8 maggio è nelle sale italiane.
Il film è il sequel di The War – Il Pianeta delle Scimmie, è il decimo film del franchise de Il Pianeta delle Scimmie, tratto dall’omonimo romanzo di fantascienza del 1963 di Pierre Boulle, nonché quarto capitolo della serie reboot.
Il regista Wes Ball dà nuova vita a questa storia leggendaria con un film ambientato diverse generazioni dopo il regno di Cesare, in cui le scimmie sono la specie dominante che vive in armonia e gli umani sono costretti a vivere nell’ombra.
In un’intervista con TechRadar, Wes Ball ha parlato della decisione di non ambientare il film in un anno preciso.
«Non abbiamo mai pensato a una data, in tutta onestà» ha spiegato il regista. «È stata una mossa geniale da parte dei nostri sceneggiatori.
Credo che sia bello che le persone abbiano un’idea personale di quale sia il salto temporale. Diciamo che passa abbastanza tempo da aver fatto perdere le tracce dell’eredità di Cesare e la natura ha preso lentamente il sopravvento sul paesaggio attorno alle scimmie.
È passato abbastanza tempo da permettere al mito e alla leggenda di prendere il sopravvento.»
Da bambino, il filmmaker Wes Ball ricevette una videocassetta de Il Pianeta delle Scimmie del 1968, con Charlton Heston, che continuò a visionare moltissime volte per diversi anni.
«Sembrava un’epopea storica», afferma. «Questo astronauta viaggiava nel tempo e si ritrovava in un mondo che sembrava quasi medievale, popolato da queste scimmie: fu il primo film di fantascienza che vidi. La rivelazione alla fine del film era un’idea sconvolgente, che diede inizio alla mia fascinazione per la fine del mondo».
Nel 2019, Ball ha ricevuto per la prima volta la proposta di ravvivare l’iconico franchise, ma inizialmente non era interessato. «La verità è che la mia prima risposta è stata ‘assolutamente no’», ammette Ball. «Come avrei potuto proseguire la storia degli ultimi tre film? Non ero interessato a raccontare le avventure del figlio di Cesare, anche se sarebbe sicuramente una storia grandiosa. Allo stesso tempo, non volevo abbandonare ciò che Rupert Wyatt e Matt Reeves avevano creato con la trilogia di Cesare. Avevano diretto dei film fenomenali».
«Dal punto di vista narrativo, questi film colpiscono perché sono pieni di concetti fantascientifici e affrontano questioni che riguardano l’umanità», prosegue Ball. «Affrontano temi come le classi sociali e le razze, parlano di cosa significhi essere umani e ci permettono di osservare, analizzare e individuare questioni che ci riguardano da vicino. Rispecchiano la società e ci spingono ad analizzare i problemi che tutti noi esseri umani affrontiamo, ma lo fanno attraverso questo mondo fantastico».
«Era la storia di una giovane scimmia ingenua che non sa nulla del mondo esterno, un mondo in cui Cesare è divenuto una leggenda», spiega Ball. «Se negli ultimi tre film le scimmie erano nell’età della pietra, ora stanno entrando nell’età del bronzo. Iniziamo a vedere diverse culture che si sviluppano all’interno di ciascun clan. Vediamo ciò che è accaduto al mondo che è stato abbandonato, ciò che si eroso con l’assenza dell’umanità».
Il Regno del Pianeta delle Scimmie è diretto da Wes Ball (trilogia di Maze Runner) ed è interpretato da Owen Teague (It), Freya Allan (The Witcher), Kevin Durand (Locke & Key), Peter Macon (Shameless) e William H. Macy (Fargo).
La sceneggiatura è di Josh Friedman (La guerra dei mondi), Rick Jaffa & Amanda Silver (Avatar: La Via dell’Acqua) e Patrick Aison (Prey), basata sui personaggi creati da Rick Jaffa & Amanda Silver.
Il film è prodotto da Wes Ball, Joe Hartwick Jr., p.g.a. (Maze Runner), Rick Jaffa, p.g.a., Amanda Silver, p.g.a., e Jason Reed, p.g.a. (Mulan), mentre Peter Chernin (trilogia de Il Pianeta delle Scimmie) e Jenno Topping (Le Mans ’66 – La grande sfida) sono i produttori esecutivi.