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La domanda di oggi:
cosa si intende per stress lavorativo?
Risposta di Maurizio Orfei, Dottore in Psicologia.
Non certo la noia che subentra dopo un periodo di attività ripetitiva seppur interessante.
La parola stress è entrata nell’uso comune della lingua per indicare qualsiasi evento o comportamento altrui che provoca una reazione che richiede un impegno.
Lo stress si divide in tre fasi, indentificate da Selye già nel 1936. Più correttamente è chiamata Sindrome Generale di Adattamento (SGA) e le fasi sono nell’ordine: Allarme, Resistenza ed Esaurimento. Ovviamente è riferito a qualsiasi evento e attività della vita e non solo al lavoro.
L’impegno lavorativo richiede l’utilizzo delle psicofisiche dell’organismo. Per questo i periodi di riposo sono necessari per “ricaricare” le energie consumate e in particolare per superare la fase di Esaurimento.
Se l’impegno richiesto, sia come intensità che nella durata, non consente il ripristino delle energie, allora si può parlare di Esaurimento da Stress Lavorativo. In psicologia del lavoro si cerca di individuare le cause organizzative che non consentono di controllare questo effetto negativo sia per il lavoratore che per la produzione aziendale.
Purtroppo spesso prevalgono le logiche del massimo profitto. Si considerano i lavoratori come merce-lavoro e non come persone e si cerca di frazionare le attività in modo che non sia richiesta una specializzazione. Così si consente il ricambio con personale nuovo a un costo per l’azienda più basso.
È l’alienazione dal proprio lavoro, cioè la separazione fra l’individuo e il suo prodotto ridotto a mera attività minimale, che provoca il consumo delle energie psicofisiche. Vengono a mancare le motivazioni per l’impegno lavorativo percepito solo come necessaria e sottopagata attività per la sopravvivenza.
Nella fase di Esaurimento si consumano tutte le risorse senza avere la motivazione. E spesso neanche la possibilità concreta di ricaricare le energie consumate con il riposo e la soddisfazione lavorativa. Questo porta secondo la sensibilità e la personalità dei soggetti in un fase depressiva identifica genericamente come “stress lavorativo”.