Biennale Cinema 2022 | Day By Day 04
In Master Gardener di Paul Schrader, Sigourney Weaver, nel ruolo di Norma Haverhill, ereditiera di una tenuta di famiglia e dei suoi preziosi giardini fioriti, è al suo meglio!
Questo è proprio quel genere di ruolo che ha avuto troppo poco in questo secolo.
L’attrice non è però il fulcro del film.
Richard Lawson: «Mentre ci chiediamo perché il caro papà di Norma (Sigourney Weaver) avesse un oggetto da collezione del Terzo Reich, la domanda più importante del film è quella di Narvel Roth (Joel Edgerton). È l’orticoltore titolare, che gestisce i terreni ben curati della proprietà.»
Narvel era un cattivo ragazzo una volta, e Master Gardener descrive il lento lavoro per diventare migliore.

In Monica di Andrea Pallaoro, la protagonista torna a casa, per la prima volta dopo una lunga assenza.
Ritrovando sua madre e il resto della propria famiglia, da cui si era allontanata da adolescente, intraprende un percorso nel dolore e nelle paure, nei bisogni e nei desideri fino a scoprire dentro di sé la forza per guarire le ferite del proprio passato.
Il ritratto intimo di una donna che esplora i temi universali dell’abbandono e dell’accettazione, del riscatto e del perdono.
Andrea Pallaoro: «Negli ultimi anni, il confronto con la malattia di mia madre mi ha portato a riflettere sul mio passato e sugli effetti psicologici dell’abbandono.
A partire da questa esperienza ho voluto raccontare una storia che esplorasse la complessità della dignità umana, le conseguenze profonde del rifiuto e le difficoltà nel guarire le proprie ferite.
Attraverso un linguaggio cinematografico che prende forma da un costante dialogo tra l’estetica dell’intimità e dell’alienazione, in bilico tra l’interiorità della protagonista e il mondo che la circonda, i miei collaboratori ed io ci siamo addentrati nel mondo emotivo e psicologico di Monica per riflettere sulla natura precaria dell’identità di ciascuno di noi quando viene messa alla prova dalla necessità di sopravvivere e trasformarsi.»

In Margini, film diretto da Niccolò Falsetti, ambientato nel 2008 a Grosseto, incontriamo tre giovani amici, Edoardo, Iacopo e Michele (Emanuele Linfatti, Matteo Creatini e Francesco Turbanti), che hanno formato un gruppo street punk hardcore.
Finora hanno suonato soltanto a sagre e feste dell’Unità, ma finalmente si presenta un’occasione d’oro: aprire il concerto dei Defense, gruppo punk hardcore americano, a Bologna.
La data del concerto viene poi cancellata.
A Michele viene allora in mente di invitare i Defense a Grosseto e, miracolosamente, la band accetta!
Peccato che manchino il locale, l’impianto acustico e i soldi per i trasferimenti.
La storia racconta una generazione successiva a quella di Ovosodo. strizzando l’occhio al cinema dei Virzì, ma ha un’originalità e un’autenticità tutte proprie.

Presentato alle Giornate degli Autori nella sezione Notti veneziane, Las Leonas è il film diretto da Chiara Bondì e Isabel Achával (prodotto dalla Sacher di Nanni Moretti con Rai Cinema).
Nel film, come ospite d’eccezione, appare lo stesso Moretti.
Las Leonas è un documentario che racconta di un gruppo di donne immigrate.
Lavorano tutte a Roma, come badanti, tate o donne delle pulizie, ma sono accomunate da un’unica grande passione: il calcio.
Ogni domenica si ritrovano sul campo e danno inizio a un vero e proprio torneo.
E insieme alla passione per il pallone, il film ci racconta anche la vita privata, le speranze e lo sguardo sul mondo di queste giovani donne.

Tanti personaggi emozionanti e unici, in questa quarta giornata della Biennale Cinema 2022: tutti in cerca di “redenzione”.