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Venezia78: “È stata la mano di Dio”.

È stata la mano di Dio, diretto da Paolo Sorrentino, è uno tra i film più attesi della settantottesima edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.

 

 

Una scena tratta dal film

 

 

 

Il decimo lungometraggio del regista italiano è un ritratto sincero e autentico di quella che è stata la sua adolescenza, dettata da un dramma e da un dolore che hanno segnato per sempre la sua vita: la perdita dei genitori asfissiati nel sonno da una fuga di monossido di carbonio quando lui era ancora troppo giovane.

 

 

Sorrentino ci racconta i legami con la sua famiglia e le sue vicende più intime, alternando toni ironici e drammatici.

 

Il tentativo è quello di tirare fuori un racconto di formazione cercando di consigliare le future generazioni che, quando si è sul punto di toccare il fondo, può esserci sempre qualcosa a cui guardare per non sprofondare del tutto nel dolore.

 

La scelta del titolo del film, come ha affermato il regista, riguarda una bellissima metafora che fa riferimento al potere semidivino di Maradona. Quest’ultimo, infatti, oltre alla sua chiassosa e amata Napoli, è l’altro grande protagonista che diventa parte di tutto, influenzando non solo la vita del regista, ma quella di tutti i napoletani.

 

Con È stata la mano di Dio, Sorrentino si apre completamente al pubblico presentando le sue memorie, condizionate dal sogno cinematografico e dal mito del numero 10 senza mai abbandonare i richiami felliniani caratteristici da sempre del suo cinema.

 

In questa sua ultima opera non ci fa solo guardare ma si fa guardare, mettendo un po’ da parte la sua potentissima estetica e focalizzandosi di più stavolta sulle emozioni e i sentimenti regalandoci una profonda e commovente esperienza visiva.

 

 

Cover Ph: Credits La Biennale di Venezia | Foto ASAC J. Salvi

Ludovica Casula
Ludovica Casula si è laureata in "Didattica e Comunicazione dell’Arte" presso l’Accademia di Belle Arti di Roma e ha frequentato la Magistrale di "Teatro, Cinema, Danza e Arti Digitali" presso l'Università, La Sapienza. Inoltre, ha frequentato il corso di specializzazione in "Fashion Photography" presso lo IED, con sede a Roma. Fin da piccola coltiva la passione per le arti, in particolare per il cinema e la fotografia. Affascinata da tutti gli ambiti che abbiano a che fare con il “dietro le quinte” del cinema, dopo varie esperienze lavorative e non, ha aperto la sua rubrica “Onefilm.Oneday” attraverso la quale commenta e consiglia film per avvicinare le persone alla settima arte. Inoltre, durante i suoi viaggi, realizza reportage fotografici personali in linea con lo stile prediletto, la Street Photography. Successivamente, si è appassionata di ritratti fotografici di impronta artista, alla cui base ci sono le esperienze maturate con lo studio, di cui ne fa il proprio lavoro. Altri interessi pregnanti sono la letteratura e la musica, che vengono proposti sui suoi profili social.

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