Grande l’attesa al Lido di Venezia per il film Priscilla di Sofia Coppola, adattamento cinematografico delle memorie Elvis and me della moglie del re del rock.
La giornata sei della 80. Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia vedrà in gara anche Aku wa sonzai shinai del regista giapponese Ryusuke Hamaguchi, mentre fuori concorso sarà presentato Coup de chance di Woody Allen.
Sempre fuori concorso, Luca Barbareschi ritorna alla regia con The penitent – A rational man, tratto dalla piece di David Mamet, che è anche autore della sceneggiatura. Alle Giornate degli autori c’è il debutto da regista di Alessandro Roia per una storia noir di sensi di colpa e vendetta, Con la grazia di un dio.

Sofia Coppola alla Mostra del Cinema di Venezia
Da un paesino della Basilicata a Hollywood, senza mai abbandonare le proprie radici.
Sofia Coppola apre, insieme a Woody Allen, la seconda settimana della Mostra del Cinema di Venezia. La regista è, infatti, attesa al Lido per presentare il suo film in concorso, Priscilla, che presenta una visione del tempo trascorso da Priscilla Presley con Elvis, sviscerando il rapporto dall’interno.
Attraverso gli occhi di Priscilla, Sofia Coppola racconta il lato nascosto di un grande mito americano, in un ritratto profondamente sentito e straordinariamente dettagliato di amore e fama.
La Coppola è entrata nella storia del cinema nel 2017, come seconda donna a vincere il premio per la miglior regia al Festival di Cannes per il suo film L’inganno, con protagonisti Nicole Kidman, Kirsten Dunst, Elle Fanning e Colin Farrell.
Il debutto alla regia è avvenuto con Il giardino delle vergini suicide (The Virgin Suicides) nel 1999, acclamato dalla critica.
È però con Lost in Translation (2003) che Sofia Coppola raggiunge l’apice della sua carriera. Il film, infatti, otterrà l’Oscar per la miglior sceneggiatura originale e le nomination come miglior regia, miglior film e miglior attore protagonista, grazie alla performance di Bill Murray.
Seguiranno Marie Antoinette (2006), Somewhere (2010), The Bling Ring (2013) e On The Rocks (2020).
Nonostante Sofia Coppola sia cresciuta nel nord della California e abbia studiato Belle Arti al California Institute of the Arts, le sue origini, come si può dedurre dal nome, sono tutte italiane. E, precisamente, di un piccolo paese in provincia di Matera, Bernalda (in cui ha radici anche chi, in questo momento, sta scrivendo – quindi mi perdonerete se mi farò prendere dall’entusiasmo).
A Bernalda, in effetti, non è così difficile imbattersi in Francis Ford Coppola, padre di Sofia e uno tra i migliori registi della storia del cinema (Dracula di Bram Stoker, Il padrino e Apocalypse Now dovrebbero dirvi qualcosa) e in Sofia stessa, che ha scelto proprio il suo paesino di origine per celebrare il suo matrimonio con il marito Thomas Mars, nel 2011.
Le radici italiane della famiglia Coppola risalgono ai nonni del regista. Infatti, il padre di Francis, Carmine Coppola, fu compositore e direttore d’orchestra a New York, ma sia lui che sua moglie erano entrambi figli di immigrati italiani negli Stati Uniti.
Nel paese del materano, la famiglia Coppola ha anche creato un albergo, “Palazzo Margherita”, in un antico edificio signorile. Sbirciando dalla porta principale, è possibile intravedere lo splendido giardino e gli affreschi sui soffitti. Non si tratta, certo, di un albergo per tutte le tasche ma, per chi avesse voglia di sognare ancora un po’ di sogni di celluloide, il “Caffè Cinecittà“, situato all’entrata del palazzo, è il posto giusto.
Entrando, si respira la magia di una Hollywood d’altri tempi: il jukebox suona musica rètro e, dalle pareti, sorridono in bianco e nero i volti dei più grandi registi, attori e compositori di tutti i tempi.
Chiudendo gli occhi, mentre si sorseggia il proprio cocktail, si può avere l’impressione di essere sul Sunset Boulevard. E, chissà, magari riaprendoli, potrete vedere Sofia o Francis entrare a prendere un caffè.
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