Il programma Artemis è un programma di volo spaziale con equipaggio in corso portato avanti principalmente dalla NASA, dalle aziende di voli spaziali commerciali statunitensi e da partner internazionali come l’Agenzia spaziale europea (ESA), la JAXA e la Canadian Space Agency (CSA).
L’obiettivo è quello di far sbarcare la prima donna e il prossimo uomo sulla Luna, in particolare nella regione del polo sud lunare, entro il 2024.
La NASA vede Artemis come il prossimo passo verso l’obiettivo a lungo termine di stabilire una presenza autosufficiente sulla Luna, gettare le basi per le società private nel costruire un’economia lunare e infine mandare gli umani su Marte.
Tra i partner protagonisti di Artemis c’è appunto anche la giapponese JAXA la quale, tra le tecnologie in sviluppo per le missioni a lungo termine, ha messo in cantiere da diversi anni un rover pressurizzato in grado di ospitare gli astronauti e coadiuvarli nell’esplorazione del nostro satellite naturale.
Nel 2019 era stato già diffuso un concept (visibile nelle immagini qui sopra) la cui realizzazione sarebbe stata portata avanti assieme a Toyota.
Il presidente della Toyota, Akio Toyoda aveva commentato: «L’industria automobilistica ha da tempo fatto affari con i concetti di città natale e paese di origine comunemente in uso.
Tuttavia, d’ora in poi, nel rispondere a questioni come quelle ambientali su scala globale, il concetto di pianeta natale, da cui proveniamo tutti noi, diventerà un concetto molto importante.
Andando oltre il quadro di paesi o regioni, credo che la nostra industria, la quale pensa costantemente al ruolo che dovrebbe svolgere, condivida le stesse aspirazioni dell’esplorazione spaziale internazionale. Inoltre le auto vengono utilizzate in tutte le regioni della Terra e, in alcune regioni, le auto svolgono un ruolo attivo come partner per assicurarsi che le persone tornino a casa in vita. E penso che tornare vivi sia esattamente ciò che è necessario in questo progetto.
Sono estremamente felice che, per questo progetto, siano state riposte aspettative sulla durata e sulle prestazioni di guida finora sviluppate dai veicoli Toyota e sulle nostre tecnologie ambientali con celle a combustibile.»
Ma, dopo l’annuncio del 2019, per diverso tempo non si è saputo più nulla… Anche General Motors in collaborazione con Lockheed Martin sta lavorando ad una tecnologia simile, che porterà alla realizzazione del Lunar Terrain Vehicle.
Finalmente però c’è una svolta nel progetto! Il 27 Maggio la JAXA ha rilasciato un comunicato stampa nel quale anticipa l’intenzione di inviare sulla Luna un piccolo robot trasformabile (a forma di palla da baseball) che avrà il compito di raccogliere il maggior numero di dati possibile per aiutare il team di ingegneri nello sviluppo del rover pressurizzato.
Il robot è stato sviluppato congiuntamente da JAXA (Japan Aerospace Exploration Agency), TOMY Company, Ltd. (la casa produttrice giapponese di giocattoli), Sony Group Corporation (Sony) e Doshisha University.
Hisashi Tamai, Vicepresidente senior, Responsabile dello sviluppo della tecnologia di sistemi e piattaforme, Ricerca e sviluppo di tecnologie fondamentali, Centro di ricerca e sviluppo, Sony Group Corporation: «Sony ha sviluppato un sistema di controllo che utilizza SPRESENSETM, una scheda processore di rilevamento intelligente compatta e a risparmio energetico per IoT.
Siamo onorati di poter contribuire alla realizzazione della missione di esplorazione lunare applicando il sistema di controllo per il robot lunare trasformabile. In questi giorni, il termine Nuovo Spazio è diventato comunemente noto e si sta prendendo in considerazione l’uso di prodotti di consumo nello spazio, continueremo a contribuire in questo campo applicando le tecnologie accumulate ed esplorando nuove tecnologie.
Sony collaborerà con JAXA, TOMY Company e Doshisha University per supportare fortemente le future missioni di esplorazione lunare.»
L’idea è comprendere meglio le condizioni in cui si muoverà un eventuale mezzo, dunque l’obiettivo principale sarà raccogliere dati sull’interazione con la regolite (la sabbia lunare) e sulle reazioni di un mezzo lunare in movimento.
Questo robot arriverà sulla Luna come payload secondario di una futura missione e avrà l’abilità di trasformarsi in mezzo semovente una volta arrivato in superficie (un escamotage per risparmiare spazio durante il suo trasporto).
Kazuto Tanaka, Professore, Facoltà di Scienze Mediche e della Vita, Dipartimento di Ingegneria Biomedica, Università Doshisha: «Sono lieto di sapere che la tecnologia di miniaturizzazione di un corpo robotico sviluppata dal professor Watanabe contribuirà alla missione di esplorazione lunare. Spero che gli studenti con idee flessibili saranno in grado di affrontare una ricerca così impegnativa e che in futuro si otterranno nuovi risultati di ricerca.»
Kimitaka Watanabe, Professore, Facoltà di Scienze della Vita e Scienze Mediche Dipartimento di Ingegneria Biomedica, Doshisha University: «Sono stato coinvolto in una ricerca congiunta del robot lunare trasformabile presso il JAXA Space Exploration Innovation Hub quando ero in TOMY Company, Ltd., e sto ancora lavorando alla ricerca congiunta per la missione di esplorazione lunare. Spero che questo progetto porti a interessare i giovani alla scienza e alla tecnologia.»
Per adesso JAXA ha condiviso solo delle immagini concept, grazie alle quali possiamo vedere il mezzo in configurazione da viaggio (a sinistra) e in versione pronta al movimento sulla Luna (a destra). Il robot peserà solamente 250 grammi, avrà un diametro di 80 mm e sarà in grado di rotolare sulla Luna.
Il suo invio è previsto nel 2022 ad opera della società iSpace, che si è aggiudicata un contratto per portare a termine le operazioni ma non è stata ancora delineata una data precisa.
Nonostante le sue dimensioni ridotte e l’apparente aspetto di un giocattolo tecnologico, questo mini robot ha un’enorme responsabilità.
Il suo obiettivo sarà infatti quello di raccogliere dati completi sulla superficie lunare. Questi dati permetteranno poi al rover con equipaggio della JAXA, che sarà lanciato nel 2029, di muoversi liberamente.
Per sviluppare ulteriormente le varie tecnologie di guida autonoma che il rover utilizzerà nel suo viaggio, JAXA ha bisogno di studiare i potenziali impatti della gravità della Luna e lo strato di regolite ovvero lo sporco della Luna che copre la sua superficie.
Il termine regolite è la traduzione italiana dell’inglese regolith. Il vocabolo fu coniato nel 1987 dal geologo George Perkins Merrill, e deriva dall’unione dei termini greci rêgos (mantello) e lithos (pietra).
Hiroshi Sasaki, Vicepresidente, JAXA: «Nel 2019, il governo del Giappone ha deciso di partecipare al programma Artemis che è stato proposto dagli Stati Uniti. Sulla base della decisione, JAXA ha promosso lo sviluppo di missioni e studi di sistemi sull’esplorazione spaziale internazionale mirati alla Luna e a Marte raccogliendo tecnologie e conoscenze giapponesi.
In particolare, il rover pressurizzato con equipaggio svolgerà un ruolo importante nello sviluppo della mobilità sulla superficie lunare per attività di esplorazione sostenibile. I dati sulla superficie lunare possono essere ottenuti utilizzando il robot lunare trasformabile che è una produzione dello Space Exploration Innovation Hub e delle missioni di atterraggio lunare della società commerciale.
Sfruttando al meglio i dati, procederemo sicuramente con lo studio sul rover pressurizzato con equipaggio.»
Il robot ultracompatto e ultraleggero farà l’autostop su un lander lunare della società giapponese iSpace, dove inizierà il viaggio come una palla compatta. In seguito si aprirà nella sua forma da corsa dopo l’arrivo sulla superficie della Luna.
JAXA:
Mentre il robot viaggia sulla superficie lunare, le immagini sul comportamento della regolite e le immagini della superficie lunare prese dal robot e scattate dalla telecamera sul lander saranno inviate al centro di controllo della missione tramite il lander lunare.
I dati acquisiti verranno utilizzati per la valutazione dell’algoritmo di localizzazione e l’impatto della regolite sulle prestazioni di guida del rover pressurizzato con equipaggio.
JAXA sta lavorando al progetto già dal 2016 insieme a Tomy, il produttore di giocattoli giapponese noto ad esempio per Transformers e Beyblades. Sony ha poi firmato il progetto nel 2019 e ha fornito il sistema di controllo del robot, mentre l’Università Doshisha si è unita nel 2021 e ha assistito Tomy nel miniaturizzare il suo design generale.
Dal 2016 è iniziato quindi uno studio congiunto sul robot lunare trasformabile nell’ambito della richiesta di proposta (RFP) del JAXA Space Exploration Innovation Hub, JAXA e TOMY Company, a cui si è unito Sony nel 2019 e Doshisha University nel 2021.
Il robot sarà in grado di attraversare il duro ambiente lunare utilizzando le tecnologie di miniaturizzazione di TOMY Company e Doshisha University, le tecnologie di controllo di Sony e le tecnologie di sviluppo per la gestione dell’ambiente spaziale di JAXA. Il robot dovrebbe svolgere un ruolo attivo anche nelle future missioni di esplorazione lunare.
iSpace è stata selezionata a seguito di una procedura di gara aperta per il trasporto lunare del robot lunare trasformabile e l’acquisizione dei dati e ha firmato un contratto nell’Aprile 2021.
Solo in un paese con scienza e tecnologia avanzate i giocattoli possono essere migliorati.
Queste sono le parole di mio nonno, il fondatore dell’azienda.
La nostra ingegnosità nel rendere più familiari la scienza e la tecnologia avanzate e le nostre idee e tecnologie uniche come azienda di giocattoli hanno sorpreso e impressionato molti bambini. Credo che noi, come azienda di giocattoli, abbiamo il know-how per attirare i bambini meglio di chiunque altro!
Fin dalla fondazione, produciamo giocattoli con una qualità sicura e affidabile, uno spirito artigianale per prestare attenzione ai dettagli, un’immaginazione flessibile e, soprattutto, una forte volontà di far sorridere i bambini.Spero sinceramente che con questo progetto i bambini si interessino di più alle scienze naturali, compreso lo spazio.
Kantaro Tomiyama, CEO e presidente di Tomy.