La terza stagione de L’amica geniale 3 – Storia di chi fugge e chi resta, conclusasi domenica 27 febbraio e diretta da Daniele Lucchetti, come per le stagioni precedenti ha portato una grande qualità.
Sicuramente è merito della potenza narrativa dei romanzi di Elena Ferrante, su cui si basa la serie, e anche dall’intensità e dalla fedeltà della trasposizione cinematografica da parte della co-produzione Rai / HBO.
Storia di chi sfugge e chi resta prosegue la narrazione delle vicende delle due protagoniste Lila e Lenù durante gli anni Settanta.
Le due amiche, che il pubblico ha imparato a conoscere attraverso i precedenti capitoli L’amica geniale e Storia di un nuovo cognome, sono diventate adulte e lo sono diventate prima che il tempo lo richiedesse:
Lila si è sposata a sedici anni, ha un figlio piccolo, ha lasciato il marito e lavora come operaia in una fabbrica in condizioni durissime;
Elena, detta Lenù, ha lasciato definitivamente il Rione, si è laureata alla Normale di Pisa, si è sposata con Pietro Airota un intellettuale molto conosciuto con idee non proprio innovative e coraggiose, e ha pubblicato un romanzo di successo che le ha aperto le porte ad un mondo benestante e colto.

In questo terzo capitolo della storia l’Italia fa da sfondo a lotte, cortei, proteste e scioperi e
nel lavoro delle fabbriche, nelle università e nelle strade inizia fa la sua prima comparsa il sangue. Operai e studenti cercano di far sentire le proprie voci e ostentano ideali e prospettive comuni, prendendo atto di quanto i mondi da cui provengono facciano fatica a comunicare tra loro.
Il Rione così si ritrova ad essere messo da parte lasciando spazio al resto di Napoli e ad altre città come Milano e Firenze.
Il tempo scorre più velocemente portando con sé forti cambiamenti e la Storia, destinata a decisive trasformazioni, travolge le vite dei personaggi portando fortissimi metamorfosi.
Il rapporto tra Elena e Lila cambia, perdendosi piano piano, tenendosi vivo solo attraverso le telefonate: nessun contatto ma solo parole attraverso una cornetta.
Elena, chiamata Lenù, però non riesce a tagliare il filo che la collega e la unisce in maniera morbosa a Lila, diventa scrittrice, madre, giornalista ma nonostante questo le sue riflessioni e i suoi pensieri la portano a credere di essere l’ombra e l’eco della voce della sua amica.
In questa stagione oltre alle due protagoniste di sempre troviamo un nuovo protagonista: il femminismo.

Attraverso i personaggi femminili, Storia di chi fugge e chi resta, ci ricorda, ancora oggi, come le tematiche del femminismo siano attuali e necessarie e come sia sbagliato pensare che siano risolte e che non ci possano riguardare.
Grazie alla visione di questa serie e alla lettura dei romanzi, possiamo comprendere come le disparità di genere purtroppo siano ancora esistenti: vicende passate che ci insegnano molto del presente.
L’amica Geniale 3 – Storia di chi fugge e di chi resta è la storia di chi pensa di essere sfuggito alla miseria e scopre di essere rimasto immobile e di chi non si è spostato di un metro ma ha rivoluzionato tutto.