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“The Batman” di Matt Reeves

Matt Revees ci mostra il suo nuovo Batman/Bruce Wayne tanto umano e poco eroe.

Batman, l’uomo pipistrello, il cavaliere oscuro o semplicemente Bruce Wayne è stato uno degli eroi ad essere interpretato e riproposto nelle maniere più diverse. Apparso per la prima volta in un lungometraggio del 1966 diretto da Leslie H. Martinson, Batman inizia ad essere protagonista di una serie di film di grandi registi dotati di una forte visione. Ricordiamo quelli che hanno segnato il percorso cinematografico: il Batman di Tim Burton che si muove in una Gotham City neo-gotica e cartonata, strapiena di invenzioni scenografiche e riferimenti pittorici; quello di Christopher Nolan, che segna completamente il distacco dai precedenti, è un film più oscuro, politico, dove tematiche come il terrorismo sono al centro del film; infine troviamo il Batman confuso e nevrotico di Ben Affleck in cui Zack Snyder ha perso una grande occasione di messa in scena. A tre anni di distanza, inoltre, troviamo anche il Joker di Todd Phillips ambientato negli anni Settanta in una Gotham ancora più sudicia e violenta, proprio a quest’ultimo possiamo ricollegare l’atmosfera dell’ultimo film sull’uomo pipistrello diretto da Matt Reeves.

La Gotham di Reeves sembra la New York di Martin Scorsese in Taxi Driver: cattiva, sporca, piena di violenza e criminalità e buia, molto buia. Qui si muove il Batman, interpretato da Robert Pattinson, ispirato alla figura di Kurt Cobain, infatti in due momenti del film troviamo la straziante ma bellissima “Something in the way”, per evidenziare ancora di più i tormenti di questo nuovo Bruce Wayne. Un Batman, tanto umano e poco eroe, che ci spiega da inizio film che usa la paura come arma, che non vive nell’ombra ma è l’ombra stessa. D’altronde l’uomo pipistrello è da sempre simbolo di una giustizia sommaria fatta di tristezza e vendetta, quella stessa vendetta con cui Bruce Wayne si presenta trasformandosi quasi totalmente nella creatura che interpreta. 

Robert Pattinson in “The Batman”, diretto da Matt Reeves e distribuito da Warner Bros Pictures

Matt Reeves riesce a creare un thriller investigativo di tre ore intensissime in cui Batman, insieme al commissario Gordon, indaga sulla serie di omicidi per mano dell’Enigmista, interpretato dallo straordinario Paul Dano, così chiamato per via degli indovinelli che dissemina sulle scene dei crimini, portando alla memoria lo Zodiac e il Seven di David Fincher o la saga di Saw creata da James Wan e Leigh Whannell. The Batman risulta un prodotto non originale ma studiato e ricercato, soprattutto porta in scena la versione quasi fedele del personaggio senza mostrare mai l’evento che l’ha generata: l’omicidio dei genitori di Bruce. Reeves, infatti, riesce perfettamente a mostrare il trauma del protagonista grazie anche all’intensa ed eccellente performance di Robert Pattinson, né ragazzo e né ancora uomo, che non ha niente del Bruce elegante di Christian Bale né del Bruce aggressivo di Ben Affleck.

Jeffrey Wright e Robert Pattinson, il commissario Gordon e Batman, in una scena del film “The Batman”, diretto da Matt Reeves e distribuito dalla Warner Bros Pictures

In conclusione, The Batman è un film dove il vero tema è la paura e dove la maschera non serve a nascondersi o a coprirsi, ma risulta il vero volto che permette di essere se stessi, senza porsi mai dei limiti.

Il film è al cinema dal 3 marzo 2022, distribuito da Warner Bros Pictures.

Ph. Cover: Robert Pattinson in “The Batman”, diretto da Matt Reeves e distribuito da Warner Bros Pictures

Ludovica Casula
Ludovica Casula si è laureata in "Didattica e Comunicazione dell’Arte" presso l’Accademia di Belle Arti di Roma e ha frequentato la Magistrale di "Teatro, Cinema, Danza e Arti Digitali" presso l'Università, La Sapienza. Inoltre, ha frequentato il corso di specializzazione in "Fashion Photography" presso lo IED, con sede a Roma. Fin da piccola coltiva la passione per le arti, in particolare per il cinema e la fotografia. Affascinata da tutti gli ambiti che abbiano a che fare con il “dietro le quinte” del cinema, dopo varie esperienze lavorative e non, ha aperto la sua rubrica “Onefilm.Oneday” attraverso la quale commenta e consiglia film per avvicinare le persone alla settima arte. Inoltre, durante i suoi viaggi, realizza reportage fotografici personali in linea con lo stile prediletto, la Street Photography. Successivamente, si è appassionata di ritratti fotografici di impronta artista, alla cui base ci sono le esperienze maturate con lo studio, di cui ne fa il proprio lavoro. Altri interessi pregnanti sono la letteratura e la musica, che vengono proposti sui suoi profili social.

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