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Venezia81: “Maria” di Pablo Larraín

Un caloroso applauso a fine proiezione e un altro quando è apparso il nome di Angelina Jolie. Buona accoglienza per Maria alla proiezione per la stampa questa mattina al Lido di Venezia, dove il film del regista cileno Pablo Larraín è in concorso.

Maria racconta la tumultuosa, tragica e bellissima storia della vita della più grande cantante lirica del mondo, rivisitata e reinterpretata durante i suoi ultimi giorni nella Parigi degli anni Settanta.

Maria Callas, la più grande cantante lirica di tutti i tempi, ha avuto senza dubbio una vita bella, unica e tormentata. Questa è la storia dei suoi ultimi giorni, una celebrazione raccontata attraverso i ricordi e gli amici, e soprattutto attraverso il suo canto.

La divina (morta a 53 anni il 16 settembre del ‘77) è raccontata negli ultimi sette giorni della sua vita, mentre cerca di ritrovare la voce che ha perduto, rivede la sua vita, i suoi successi nei teatri di tutto il mondo (Covent Garden, il Met, La Scala, la Fenice di Venezia dove tutto è cominciato) e il tormentato amore con Aristotele Onassis.

Il film mescola alcune sequenze di repertorio con i sogni, le visioni, i ricordi e le allucinazioni della Divina e le sue straordinarie interpretazioni, la Norma, la Traviata, la Madama Butterfly, O mio babbino caro, i cavalli di battaglia della grande cantante lirica.

Angelina Jolie incarna il personaggio tragico, scontroso e fragile protetto da due angeli custodi: la domestica Bruno e il tuttofare Ferruccio interpretati da Alba Rohrwacher Pierfrancesco Favino, due figure che l’hanno accompagnata tutta la vita.

Pablo Larraín: «Sono sempre stato affascinato dal fatto che non ci sono film sull’opera e sui cantanti d’opera, con pochissime eccezioni. Ho pensato di fare un film sulla migliore cantante d’opera di tutti i tempi per celebrare la sua vita, lavoro e musica.

Abbiamo discusso di come avremmo potuto fare un film su un personaggio che diventa la somma delle tragedie che canta. Alla fine lo scopo era sempre celebrarla, e questo film non esisterebbe senza Angelina Jolie».

È stata proprio l’attrice a raccontare le emozioni e il duro lavoro che le ha permesso di calarsi in una parte così importante: «Tutti qui sanno che ero terribilmente nervosa, ho impiegato 7 mesi ad esercitarmi nel canto lirico. Ricordo che la prima volta che cantai ero molto nervosa, mio figlio era lì e bloccò la porta per non far entrare nessuno, e io tremavo. Ero in una piccola stanza e poi mi sono ritrovata alla Scala di Milano!». 

Un’interpretazione tramite cui spera di soddisfare i fan di Maria Callas, ma anche di avvicinare sempre più persone all’Opera.

E sul personaggio della cantante lirica, ovvero una delle dive più grandi di sempre, l’attrice ha detto: «Ho imparato di nuovo il significato della parola diva attraverso “Maria”. Ciò che una diva è spesso viene dalla percezione di qualcun altro, piuttosto che da quello che lei stessa pensava e sentiva.

Maria Callas era in realtà una delle persone più hard working, e ho avuto modo di imparare direttamente da lei. Sono stata fortunata ad essere guidata da Pablo Larraín, che mi ha protetto nel processo».

Pierfrancesco Favino: «Grazie a Pablo Larraín ho capito la devozione che il mio personaggio, Ferruccio Mezzadri, prova per Maria Callas. Quando si incontra qualcuno come lei si può essere irradiati dalla sua luce. È stato un grande privilegio aver fatto parte del film».

Alba Rohrwacher, invece, ha affermato: «È stato incredibile far parte di questo film. Ringrazio molto Pablo Larraín, che mi ha guidato durante le riprese, e Angelina Jolie, che mi ha fatto comprendere l’amore che Bruna Lupoli sentiva per Maria Callas».

In Concorso, regia di Pablo Larraín, con Angelina Jolie, Pierfrancesco Favino, Alba Rohrwacher, Haluk Bilginer, Kodi Smit-McPhee, Stephen Ashfield, Valeria Golino.

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