Biennale Cinema 2022 | Day By Day 05
Tutto quello che c’era da sapere su The Whale, il nuovo film di Darren Aronofsky con Brendan Fraser, in Concorso a Venezia79, te lo ha raccontato qui la nostra Fiamma!
Una standing ovation così non l’aveva mai vissuta, Brendan Fraser, storico indimenticabile Rick O’Connell, protagonista della trilogia de La Mummia.
L’attore ha ricevuto un’ovazione di sei minuti, lasciando la Sala Grande della Mostra in lacrime.
Biennale Cinema 2022 | Day By Day 06
Nella sesta giornata veneziana, le case di moda francesi hanno decisamente brillato con Gemma Chan in Louis Vuitton e Colin Farrell in Dior.
Ebbene sì, ancora una volta il film più strano del Festival del Cinema di Venezia è di Martin McDonagh!
L’autore di Tre manifesti ad Ebbing e In Bruges stavolta torna in Irlanda con The Banshee of Inisherin, una storia (come sempre) triste ed esilarante.

Don’t Worry Darling: psicodramma (vero o presunto) dietro la prima del film a Venezia79?
Assenze sospette, facce imbarazzate, post pungenti… Persino un’ipotetica espulsione salivare ai danni di un collega.
La prima del film al Festival di Venezia ha assunto contorni gialleschi. I soliti pettegolezzi della Rete?
Ai fan l’ardua sentenza…
Stay tuned! Reel di risposte in arrivo.
Biennale Cinema 2022 | Day By Day 07
E niente, c’è chi nasce Dea.

En Los Márgenes (On the Fringe): opera prima dello spagnolo Juan Diego Botto viene presentato a Venezia79 nella sezione Orizzonti.
Tra i suoi interpreti, l’attrice Premio Oscar Penélope Cruz.

Scritta da Botto e Olga Rodríguez, la pellicola affronta un giorno cruciale nella vita di tre personaggi: devono affrontare una grande sfida che scade dopo 24 ore.
Il conto alla rovescia per lo scoppio della metaforica “bomba” che segnerà la vita di questi personaggi determina il ritmo del film.
Ai margini è un film sulla famiglia, l’amore e la solidarietà. Il conto alla rovescia di tre persone con tre storie intrecciate che cercano di rimanere a galla e sopravvivere a 24 ore che minacciano di cambiare per sempre il corso della loro vita.
Il film esplora l’effetto che una situazione di stress economico ha sulle relazioni personali e mostra come l’affetto e la solidarietà possano essere un motore per andare avanti.
Un emozionante viaggio contro il tempo ai margini di una grande città.
Prodotto da Alvaro Longoria e Penélope Cruz, En los márgenes è una coproduzione ispano-belga con il finanziamento dell’Istituto di Cinematografia e Eurimages, con la partecipazione di RTVE, Prime Video, Telemadrid e Crea SGR e con la collaborazione del Comune di Madrid.
Alla fine degli anni Sessanta si celebrò a Roma un processo che fece scalpore.
Il drammaturgo e poeta Aldo Braibanti fu condannato a nove anni di reclusione con l’accusa di plagio, cioè di aver sottomesso alla sua volontà, in senso fisico e psicologico, un suo studente e amico da poco maggiorenne.
Il ragazzo, per volere della famiglia, venne rinchiuso in un ospedale psichiatrico e sottoposto a una serie di devastanti elettroshock, perché ‘guarisse’ da quell’influsso ‘diabolico’.
Alcuni anni dopo, il reato di plagio venne cancellato dal codice penale: un reato che in realtà fino ad allora era servito per mettere sotto accusa i ‘diversi’ di ogni genere, i fuorilegge della norma.
Prendendo spunto da fatti realmente accaduti, il film racconta una storia a più voci, in cui, accanto all’imputato, prendono corpo i familiari e gli amici, gli accusatori e i sostenitori, e un’opinione pubblica per lo più distratta o indifferente.
Solo un giornalista s’impegna a ricostruire la verità, affrontando sospetti e censure.

Da dove nasce la passione di Walter Hill per il Western?
«Mi piace quel periodo storico, mi piace uscire con il cast e i cavalli, è forse un periodo nostalgico per la storia americana che tutto il mondo condivide.
Tutti i paesi capiscono la cultura western e i film di questo genere, beh, sono divertenti da girare.
I film di Sergio Leone sono un bene mondiale, sono fondamentali nella storia del cinema. Ci sono persone che raccontano storie che non possono essere copiate, Buñuel ad esempio, poi ci sono registi che hanno contribuito alla coscienza collettiva del cinema e invece vengono imitati e penso a Kurosawa.
Leone è stato ripreso da tantissimi altri registi, tutti noi siamo collegati l’uno all’altro, non possiamo separare del tutto il nostro lavoro da quello che è stato fatto prima di noi.»
Non siamo delle isole, siamo qui insieme, raccogliamo la nostra personalità in un quadro più ampio di cui tutti facciamo parte.
Biennale Cinema 2022 | Day By Day 08
Ammettiamolo, ogni donna vorrebbe essere guardata come Hugh Jackman guarda sua moglie Deborra-Lee Furness.
Pura adorazione! Dopo ben 27 anni d’amore.
L’amore tra Hugh Jackman e Deborra-Lee Furness risale al 1995. Sul set della serie tv australiana Corelli. Di cui lei era la star. E lui un giovane attore alle prime armi appena uscito dall’accademia.

È stato un colpo di fulmine. In barba alle malelingue che puntavano il dito contro la differenza d’età: lei è nata nel 1955, lui nel 1968.
La coppia è sbarcata a Venezia in quanto Jackman è il protagonista di uno dei film in Concorso al Festival di quest’anno: The Son di Florian Zeller.
Un ruolo complesso e drammatico che lo ha profondamente toccato.
Emozionatissimo per la sua prima volta al Lido.
Biennale Cinema 2022 | Day By Day 09
Al lido approda Blonde: vita e morte di Marilyn Monroe, il film di Andrew Dominik, in concorso alla 79. Mostra del Cinema di Venezia.

Blonde svela le terribili ferite di Norma Jeane Baker, una ragazza abusata fin da bambina.