Mentre un treno avanza verso il circolo artico, due estranei condividono un viaggio che cambierà il loro punto di vista sulla vita.
Il film, girato in 35mm, è ambientato negli anni ’90. La pellicola ha come protagonisti una riservata studentessa finlandese e un giovane minatore russo, estranei ma entrambi diretti a Murmansk, nell’estremo nord ovest della Russia, costretti a condividere l’intimità del vagone letto del treno.
Un road movie artico che intreccia due destini, ma soprattutto soffia sulle nostre anime quello spirito che solo il viaggio sa rappresentare.
Scompartimento n.6 (Hytti nrs 6 il titolo originale) è un road movie artico, forse potrebbe essere visto come un goffo tentativo di trovare armonia e pace dello spirito in un mondo di caos e ansia.
Il cuore della storia sta nel concetto di accettazione. È un compito difficile accettare di essere parte di questo mondo caotico e che si esiste come si è. La nostra eroina, la studentessa finlandese Laura, intraprende un lungo viaggio in treno per andare a visitare alcuni petroglifi antichi.
Cita la frase di una persona che ha incontrato: per conoscere te stesso, devi conoscere il tuo passato.
Vorrebbe essere un’archeologa che trova soddisfazione da questo tipo di cose, petroglifi e simili. Ma lei è veramente così? O si tratta solo di un sogno rubato dalla persona che vorrebbe essere?
Sul treno incontra Ljoha, un irritante minatore russo che la segue come un’ombra. Voleva conoscere il suo passato e Ljoha ne è l’incarnazione. È spiacevole e banale, ma le cose stanno così.

I road movie parlano spesso di libertà. In macchina si può andare dove si vuole, ogni crocevia è una possibilità ma, tendenzialmente, penso che la libertà non sia un numero infinito di opzioni, PER ME è piuttosto la capacità di accettare i propri limiti.
Un viaggio in treno è più come il destino. Non puoi decidere dove andare, devi semplicemente accettare quello che ti dà.
Juho Kuosmanen