La musica è ancora un mezzo così potente?
Pistol, la nuova serie di Danny Boyle, creata e scritta da Craig Pearce, e basata sull’autobiografia di Steve Jones, Loney boy: tales from a Sex Pistol, è il racconto sulla band simbolo del punk britannico: i Sex Pistols.
Un “progetto”, un’idea che diventò reale partendo proprio dalle vite personali dei singoli membri per poi diffondersi, non soltanto nel mercato musicale, ma nella cultura di massa, raggiungendo un’immortalità storica.
Infatti, la serie ci racconta, oltre alla loro storia, un mondo fatto di urgenze espressive e ribellione che supera ogni limite, mostrandoci i comportamenti provocatori tipici della cultura punk: svastiche per provocare, sputi, risse e il sentirsi liberi di poter fare qualsiasi cosa.
La trama di Pistol riprende passo dopo passo la creazione e il veloce scioglimento della band (ovviamente, sono stati inseriti degli elementi romanzati che fanno da contrasto con la realtà dei fatti).
Inoltre, la pellicola non è solamente un omaggio esclusivo alla scena punk. Già dalla sequenza iniziale del primo episodio, infatti, che viene introdotta con Moonage Daydream di David Bowie, Pistol ci fa capire che la band voleva distruggere e andare contro il passato.
Boyle, attraverso un montaggio e un’incredibile regia, riesce ad unire in modo intelligente i vari filmati d’archivio della musica e della Londra di quegli anni con riprese analogiche di visioni oniriche e flashback.
La serie Pistol è disponibile su Disney+.