SPOILER ALERT!! IN QUESTO ARTICOLO SONO PRESENTI ALCUNE ANTICIPAZIONI DEL FILM, THE BATMAN.
Siamo nel 2022, ma al cinema c’è ancora Batman. Sì, è l’ennesimo Batman e sì, è interpretato dall’ennesimo attore.
Eppure il cavaliere oscuro continua a sorprenderci.
Forse perché ci sono tante, troppe sfumature del vigilante di Gotham City. Forse perché il suo essere misterioso può essere giostrato in diversi modi e forse perché i personaggi che gli gravitano intorno hanno interessanti storie parallele, utili a sviluppare continuamente nuovi prodotti nell’universo di Batman.
Qualsiasi sia la ragione, siamo nel 2022 e ancora non ci siamo stancati dell’Uomo Pipistrello.
Sin dall’annuncio di un nuovo stand-alone di Batman, diretto da Matt Reeves – e soprattutto interpretato da Robert Pattinson – sono partite le solite speculazioni e sorti i soliti dubbi. Pattinson sarebbe stato adatto ad intepretare Bruce Wayne e il suo alter-ego?
Per il pubblico generalista, l’attore inglese è rimasto ancora il vampiro che brilla di Twilight. Ma per chi ha continuato a seguire la sua carriera, apprezzandola al di là dei soliti riferimenti a quell’unico ruolo che ricordano i media, questa occasione era solo questione di tempo.

Le aspettative e la curiosità erano alte. Sia per Pattinson stesso sia perché, sin dall’inizio, questo Batman doveva essere dichiaratamente “darker”, più oscuro. Ma la versione più oscura c’era già stata (almeno sulla carta) con il Batman della Justice League, impersonato da Ben Affleck.
Senza addentrarsi nei particolari di quel Batman, l’impressione è che comunque il The Batman di Reeves ci riesca pienamente ad essere più oscuro.
Come dice lui stesso nel film, d’altronde, lui non esce dall’ombra come tutti si aspettano. Lui è l’ombra.
Di questo Bruce Wayne non vediamo la perdita dei genitori, l’allenamento, la costruzione del costume da supereroe, le origini. Quelle cose le abbiamo viste già, mille e mille volte.
Questo Batman ci viene mostrato in medias res, già all’azione come vigilante di Gotham City.
Sono ormai due anni che collabora con la polizia, eppure può contare sulla fiducia solo di Jim Gordon. Forse per la sua personalità scostante, per il mistero che lo avvolge, nessuno riesce veramente a fidarsi di lui, a vederlo come un eroe o semplicemente come qualcuno che sta cercando di fare del bene.
Ma, forse, per gli abitanti di Gotham è proprio difficile credere nel concetto di “bene”. La Gotham di Reeves è forse la più cupa a cui abbiamo assistito. Sicuramente si avvicina a quella del Joker di Todd Philips, ma lì la città faceva da cornice alla storia di un uomo che vive una vita disagiata, contrastata, la quale lo porta a diventare il pagliaccio assassino che conosciamo. Bruce Wayne rimane uno degli uomini più rispettati della città – non che ce ne siano effettivamente molti – grazie al suo cognome. Continua ad essere ricco, a vivere praticamente in un castello e a potersi permettere diversi accessori tecnologici per improvvisarsi vigilante.
Eppure, la sua Gotham non è piena di lustrini e sfarzo. Qualcosa che luccica c’è, ma sono solo le insegne al neon del centro città. Chissà perché, le insegne al neon ci ricordano sempre una città un po’ distopica come lo è la Los Angeles di Blade Runner.
Gotham si mostra come una città decadente, buia, dove la pioggia sembra non cessare mai. E per quanto certi aspetti la rendano la perfetta città fumettistica, per altri è una città molto realistica, guidata da politici che sanno solo mentire.
Le bugie di questi potenti hanno steso un velo sopra la città, che vede i crimini aumentare di giorno in giorno.
Ma c’è qualcuno che ha come obiettivo quello di scostare questo velo e mostrare la verità a tutta la popolazione.
L’Enigmista è forse il villain di Batman più interessante insieme al Joker. Entrambi sono soliti lasciare dei messaggi al cavaliere oscuro, come se volessero farsi trovare.
L’enigmista che ha scelto Reeves ha il volto di Paul Dano, un altro attore per cui stavamo aspettando una grande occasione come questa. Fino a questo momento, abbiamo visto Dano per lo più in film d’autore (compreso Youth – La Giovinezza del nostro Sorrentino).
L’Enigmista ha un passato travagliato, legato indissolubilmente a quello di Bruce Wayne. Quello stesso Bruce Wayne che vorrebbe distruggere, che ha lasciato per ultimo nella lista delle sue vittime, forse per assaporarne maggiormente la sconfitta.

Eppure, nonostante il suo amore per gli indovinelli e per le investigazioni, sembra non essere riuscito a risolvere l’enigma più importante.
Chi si cela dietro la maschera del suo presunto alleato? L’Enigmista non se lo chiede perché forte della convinzione che entrambi vogliano la stessa cosa.
Perciò, uno dei climax dell’intero film è la scena in prigione proprio tra Batman e l’Enigmista, dove tutte le convinzioni di quest’ultimo vanno in frantumi ed entrambi gli attori si mettono alla prova, fronteggiandosi.
L’Enigmista è un villain perfetto per Batman perché mette in crisi forse l’unica cosa in cui Bruce Wayne credeva: la sua famiglia e l’obiettivo di portarne avanti l’eredità.
In questo Batman più che mai, al centro dell’eterna ricerca c’è l’identità. In quasi 3 ore di film, la parola “Batman” o il nome di Bruce Wayne vengono menzionati pochissime volte, soprattutto dal protagonista stesso. Come dicevamo, il supereroe viene chiamato – e si chiama – nei modi più disparati: vendetta, ombra, vigilante oppure filantropo. Il Bruce di Pattinson è una persona ancora alla ricerca della propria identità, diviso tra quella di un miliardario orfano e un vigilante con la maschera e il mantello.
In questa nube eterna di dubbio, forse l’unica cosa che rappresenta un punto fermo per Bruce Wayne è la sua famiglia. Quei genitori che aveva dovuto vedere morire da piccolo e che avevano fatto del bene alla città. Per come è fatto lui, il bene può farlo solo con una maschera che nasconde quella stessa identità di cui non è sicuro. Rimane il fatto, però, che il suo obiettivo è lo stesso che i genitori si erano prefissati tanti anni addietro.
Per questo, l’Enigmista va a colpire al cuore di Bruce Wayne forse nel modo più crudele. Scardinando quell’unica convinzione che aveva.
Peccato che l’unico obiettivo di questo scardinamento dovesse essere – per l’Enigmista – Bruce Wayne, non anche quel vigilante che lui tanto ammirava.
Quel vigilante che aveva guadagnato la sua fiducia, la stessa che Bruce Wayne cercava di ottenere, forse involontariamente, dalle persone di Gotham. E che però, fino a quel momento, aveva ricevuto indirettamente solo da un suo nemico.
Questo Batman è un eroe combattuto, ma allo stesso tempo concentrato sul suo obiettivo. Consapevole e fiero del ruolo di cui lui stesso si è rivestito.
Per fortuna, in una quête del genere, nessun eroe è mai veramente da solo. Nel viaggio dell’eroe, gli aiutanti sono essenziali e anche in questo caso Batman è supportato da alcune figure iconiche del fumetto.
Da una parte, Jim Gordon, il commissario “buono” e l’unico veramente pulito in tutta la città.
Dall’altra Alfred, una figura che sarebbe troppo riduttivo considerare solo un maggiordomo, ma che è in realtà il vero braccio destro di Bruce. Oltre che quella figura paterna che al protagonista manca ormai da tanto.
E poi Selina – o Catwoman – che in questo Batman è più umana che mai.
Queste rappresentano le relazioni più importanti che Bruce ha al momento e che lo spingono ancora di più a provare, a combattere e ad essere un eroe.

Selina è un personaggio estremamente interessante. Questa volta è interpretata da Zoë Kravitz, la quale conferisce al personaggio un senso di fierezza e allo stesso tempo di vulnerabilità ideali. Nei 176 minuti del lungometraggio, c’è spazio per dare un’occhiata al passato di Selina e per darle, anche grazie a questo, una profondità necessaria. Che sia questo stesso passato ad averla “forgiata” o che siano state le sue avventure e situazioni più recenti, in ogni caso Selina è un’eroina a modo suo, fortemente indipendente, libera e tenace. Ma allo stesso tempo, profondamente umana.
Che conosce il valore delle persone che ha accanto, che non si tira indietro e che, proprio perché umana, rischia di sbagliare.
È qui che si inserisce Batman ed è qui che il loro rapporto cresce. I due si aiutano a vicenda, nonostante i loro diversi modi di fare giustizia.
Quando Selina arriva al suo climax, pronta a sparare a quel padre che non le ha mai dato nulla e che è responsabile di aver ridotto Gotham alla città sporca e misera che è, è Batman a fermarla. Lui che ha finalmente tra le mani l’uomo che ha tirato tutte le fila fino a quel momento.
Potrebbe lasciare che Selina lo finisca, prendendosi la sua vendetta. Oppure, potrebbe lui stesso attenersi a quel ruolo che si è designato ed essere vendetta.
Ma Bruce ferma Selina perché, anche se spesso c’è una linea sottile tra criminale e vigilante, la linea tra criminale ed eroe è ben più marcata.Il Bene trionferà sempre, così come la giustizia batterà anche la vendetta più ricercata.
E un eroe si riconosce sempre, come un paladino di giustizia e libertà che guida il popolo verso la salvezza. Quest’immagine significativa è quella che meglio descrive Batman e Reeves lo sa bene, scegliendo di inserire una delle scene finali, dove il vigilante letteralmente guida il popolo verso la salvezza.
Tra ricerca dell’identità, vendetta e scene d’azione mozzafiato, il nuovo Batman di Matt Reeves condensa tutto ciò che ci si aspetterebbe da un film del cavaliere oscuro. Non proprio un cinecomic, ma più un thriller distopico, questo nuovo Batman sorprende in positivo e tiene incollati allo schermo per tutta la sua durata.
C’è, dunque, ancora da sorprendersi con il supereroe DC. Ci sarebbe ancora molto da dire ed analizzare su ciò che sorprende nell’esperimento di Reeves. Di come tratta la figura di Bruce Wayne in un modo nuovo, ma allo stesso tempo familiare.
Sappiamo tutti chi è Batman, conosciamo il suo passato e i suoi valori, ma in ogni momento del suo percorso il vigilante di Gotham può essere descritto in modo diverso. Pattinson tiene testa a tutti coloro che l’hanno preceduto, regalando a noi spettatori un Batman autentico, consapevole dell’impervio percorso che si è scelto.

Sarà forse lui “IL” Batman decisivo, quello che metterà d’accordo tutti? Solo il tempo ce lo dirà, ma rimane il fatto che il lungometraggio di Reeves dà voce ad uno dei Batman meglio riusciti. Dal cast stellare, alla fotografia, all’intensa colonna sonora di Michael Giacchino, The Batman rende giustizia al cavaliere oscuro ed eleva ancora una volta il genere dei cinecomic.