ALEPH & OTHER Tales

Musica
Libri
Teatro
Cinema
Personaggi
LifeStyle

Musica
Libri
Teatro
Cinema
Personaggi
LifeStyle

Mirdidingkingathi Juwarnda Sally Gabori

Dal 16 Febbraio al 14 Maggio 2023Triennale Milano e Fondation Cartier pour l’art contemporain presentano un’imperdibile mostra personale dell’artista aborigena Mirdidingkingathi Juwarnda Sally Gabori.

Ideata e curata da Fondation Cartier e inaugurata a Parigi nel 2022, la mostra ha ottenuto un eccezionale successo, dovuto alla straordinaria scoperta di una pittura potente e alla storia forte di un’artista il cui lavoro è profondamente radicato nelle tradizioni del suo popolo. Questa è la quinta mostra presentata nell’ambito del partenariato della durata di otto anni tra le due istituzioni, che conferma l’impegno nei confronti di artisti e geografie raramente rappresentati nei musei e nelle mostre occidentali.

Tra le più grandi artiste australiane contemporanee, Sally Gabori ha iniziato a dipingere nel 2005, intorno agli ottant’anni, e ha raggiunto una fama internazionale. Ha sviluppato un corpus di opere unico caratterizzato dai colori vivaci che non presenta legami apparenti con altre correnti estetiche, in particolare all’interno della pittura aborigena contemporanea. La mostra, che riunisce una trentina di dipinti monumentali provenienti da collezioni pubbliche e private europee e australiane, è organizzata con la famiglia dell’artista e la comunità Kaiadilt.

Luana Solla: «Questa è la straordinaria storia di Sally Gabori, nativa Kaiadilt cui cercarono di far dimenticare da dove venisse e quale fosse la sua lingua madre. E per un po’, forse, ci riuscirono anche.

Salvo che a ottant’anni, in casa di riposo, per la prima volta nella vita Sally mise gli occhi a fessura, prese in mano il pennello, avvicinò la sedia a una tela e tirò fuori tutto quell’io che le risuonava dentro, anzi tutto quel noi e quella memoria che gli avi dei suoi avi le avevano trasmesso

E quel tutto aveva le tinte del mare, della sabbia, delle reti da pesca e dei vestiti sgargianti. E andava in orizzontale come l’oceano e saliva pure in verticale come gli alberi di acacia. Perché che tu sia un’aborigena che vorrebbero rendere presbiteriana o che tu sia un poeta della Beat Generation che trova le sue radici a Matera e declama poesie a Craco, come John Giorno, arriva un momento in cui (se glielo permetti, se gli lasci uno spiraglio) il luogo da cui vieni, il luogo che sei e che sempre hai conosciuto, torna a farsi manifesto.

Marco Rospo
«Ti osservo, ascolto la tua storia, mentre ti fotografo e ti riprendo. Perché la tua storia è unica, come te.» Photoreporter & Videomaker.

Articoli Correlati

"Perugino. Rinascimento immortale" di Giovanni Piscaglia

"Perugino. Rinascimento immortale" di Giovanni Piscaglia

A 500 anni dalla morte, il 3, 4, 5 Aprile arriva nelle sale Perugino. Rinascimento immortale, prodotto da Ballandi e diretto da Giovanni Piscaglia (il regista di Van Gogh. Tra…
"Arte liberata 1937-1947. Capolavori salvati dalla guerra": una mostra che dovrebbe essere "obbligatoria"

"Arte liberata 1937-1947. Capolavori salvati dalla guerra": una mostra che dovrebbe essere "obbligatoria"

Le Scuderie del Quirinale presentano Arte liberata 1937-1947. Capolavori salvati dalla guerra, una nuova grande esposizione, dal 16 Dicembre 2022 al 10…
Botticelli e Firenze. La Nascita della Bellezza

Botticelli e Firenze. La Nascita della Bellezza

Da Terry Gilliam a Andy Warhol, da David LaChapelle a Jeff Koons e Lady Gaga: pittori, stilisti, fotografi contemporanei sono…

Contenuti