Ad agosto cadono le stelle. Sarà per questo motivo che il pittore Giuseppe De Matthaeis ha scelto l’ottavo mese per il suo nuovo viaggio, il più avventuroso di tutti.
Innumerevoli i viaggi, in veste di Cittadino del Mondo, e le collaborazioni con artisti nazionali e internazionali.
Francesco Campoli: «Giuseppe, classe 1946, allievo di Guttuso e Mazzacurati all’Accademia di Belle Arti di Roma.
Nelle nostre infinite e spesso notturne discussioni sull’Arte, sull’origine creativa dei suoi vecchi e nuovi lavori, mi raccontava che solo ora cominciava a liberarsi dei pesanti condizionamenti, generati in lui dalla frequentazione dell’Accademia di Belle Arti.
Stiamo parlando comunque di un professionista che ha frequentato l’Accademia in tempi nei quali l’anticonformismo veniva agitato come una bandiera di libertà, ed i professori erano del calibro di quelli sopra citati.»
Giuseppe De Matthaeis | Giardino dei Tarocchi, Luglio 2011.
Nel 1937 infatti Renato Guttuso si era trasferito definitivamente a Roma. Il suo studio era in via Pompeo Magno: lì, per l’esuberanza di vita, l’amico Marino Mazzacurati lo aveva soprannominato (scherzosamente) “Sfrenato Guttuso”. Insieme frequentavano l’ambiente artistico romano di tendenza antinovecentista.
Anni dopo, sempre nella Capitale, Giuseppe De Matthaeis li avrebbe incontrati partecipando al loro entourage, prima come allievo poi come compagno d’arte.
Giuseppe De Matthaeis | Itaca, Agosto 2011.
L’artista ha fatto anche parte della Factory romana di Mario Schifano, pittore maledetto e regista, che insieme a Franco Angeli e Tano Festa rappresentò un punto fondamentale della Pop Art italiana ed europea.
Nel suo studio, di fronte Villa Chigi, si può ancora ammirare una scultura con il prototipo della nota “Palma” di Schifano.
Ma le etichette e le classificazioni dei critici non hanno mai potuto incastrare e imprigionare (troppo a lungo) i pennelli di questo pittore che, dopo l’Accademia, ha scelto la Via del Mare e l’esplorazione del lontano Oriente.
Per continuare a imparare, a sperimentare, a svegliarsi nuovo, ogni giorno, in India: raccontando le proprie storie colorate lì dove è nato il colore.
Giuseppe De Matthaeis
La Donna Polena | Progetto paesaggiodonna.
Giuseppe De Matthaeis
La Donna della Musica | Progetto paesaggiodonna.
Nel 2005 è nato il progetto paesaggiodonna: attraverso gli occhi dell’uomo il corpo della donna anima la visione materica e spirituale del mondo circostante.
La Donna Sabbia | Progetto paesaggiodonna.
Dalle dita di Giuseppe De Matthaeis hanno preso forma, non necessariamente in quest’ordine:
- La Donna della Musica,
- La Donna Acqua,
- Ombre di Donna,
- La Donna sul Tobòga,
- La Donna Carta
- e molte altre donne…
La Donna sul Tobòga | Progetto paesaggiodonna.
Impossibile contare però quelle che sono rimaste intrappolate nella sua mente e nel suo cuore.
Giuseppe De Matthaeis | Giardino dei Tarocchi, Luglio 2011.
Notevoli il progetto sugli Arcani Maggiori, lo studio sul Cenacolo e su Le Metamorfosi, tutti sviluppati negli ultimi 9 anni, a partire dal suggestivo viaggio a Itaca dell’artista. Sulle orme di Ulisse o per incontrare Penelope?
Le Note Musicali di Giuseppe De Matthaeis.
Konstantinos Kavafis:
«Sempre devi avere in mente Itaca –
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull’isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.»
Giuseppe De Matthaeis | Itaca, Agosto 2011.
«E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.»
Giuseppe De Matthaeis | Itaca, Agosto 2011.
Itaca rappresenta la conoscenza, la Sapienza: uno dei doni che Giuseppe De Matthaeis ci ha tramandato nascosti nelle sue tele. E, probabilmente, il Mare di Itaca ha avuto il potere di ispirare (ancora) il pittore.
Proverbio indiano: tutto ciò che non viene donato va perduto.
Li guardo, li studio, questi Arcani… E mi sembra di entrarci dentro e mi appare un percorso onirico, esoterico, a tratti cabalistico.
“Partita a scacchi con la Morte” di Giuseppe De Matthaeis.
La Morte ti guarda beffarda, celata da una maschera veneziana che, come una tenda, nasconde le intenzioni dello sguardo.
Un melograno irriverente si aggiunge, esplosivo, ai tre pezzi presenti sulla scacchiera volante. Esplosione di vita e di morte nel contempo, così come convivono quotidianamente sulla sospesa scacchiera del nostro quotidiano.
“Volevo volare” di Giuseppe De Matthaeis.
Alla vigilia del Giudizio Universale, un uomo osserva le melanconiche metamorfosi sue e del mondo in cui vive.
Smarrito, cerca di riscattare i ripetitivi spargimenti di sangue con altrettanti spargimenti di colore ma né il rosso né il verde né il blu possono cancellare demoni e fantasmi radicati dentro di lui.
“La Torre di Babele” di Giuseppe De Matthaeis.
Non gli resta che fuggire però trova chiusa la porta nella Casa delle Bambole. E sprangato il portone nella casa di ogni dio, da est ad ovest.
Non gli rimane che farsi crescere le ali, sulle scapole ossute, e desiderare di volare: al di sopra di tutto ciò che lo ha sempre lasciato, suo malgrado, indifferente.
Giuseppe De Matthaeis | Giardino dei Tarocchi, Luglio 2011.
Ma il sole è ancora troppo vicino e lo costringe infine ad atterrare, sempre incompiuto ed incompleto come ogni sano viaggiatore.
Allora domanda a l’Arcano che non c’era chi vincerà la Partita a scacchi con la Morte.
Giuseppe De Matthaeis | Itaca, Agosto 2011.
E, mentre formula la domanda (per ben 12 volte), già sa che la risposta non è importante: il Girotondo della Vita è inarrestabile.
E forse l’Eternità è già sua: è il dono dell’emozione.
L’emozione che inconsapevolmente contagia la carne di chi scivola nelle sue orge di colore.
Giuseppe De Matthaeis | Itaca, Agosto 2011.
L’8 agosto 2019 è volato via, nel cielo di Roma, il pittore Giuseppe De Matthaeis.
Del resto è ad agosto che cadono le stelle, ma per fortuna ci basta alzare gli occhi al cielo per ritrovarle tutte.