Cinquant’anni fa, il 12 e 13 maggio del 1974, con il Referendum abrogativo, gli italiani vennero chiamati ad esprimere il loro parere sulla Legge Fortuna-Baslini che aveva istituito, meno di quattro anni prima, il divorzio in Italia.
A quel Referendum, proposto dalla Democrazia Cristiana di Amintore Fanfani, e seguito da comizi e appelli dei leader politici uomini, contro azioni di volantinaggio e cortei promossi da donne, votarono quasi l’88% degli aventi diritto, oltre 33 milioni di elettori; si chiedeva di abrogare la legge che era stata approvata dopo un lungo iter parlamentare e a vincere fu il NO con quasi il 60% totale ma con punte di oltre il 70% in Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria ed Emilia-Romagna. La legge sul divorzio rimase, quindi, in vigore.
La storia della Legge e delle successive modifiche è stata veramente lunga e travagliata, e, in un certo senso, specchio del clima culturale di quegli anni di battaglie per diritti che oggi ci sembrano scontati.
A distanza di cinquant’anni, il giornalista e sociologo Edoardo Novelli, Professore Ordinario all’Università Roma Tre, dove insegna Comunicazione politica, Sociologia dei Media e Visual Studies, insieme al collega giornalista Gianandrea Turi, ha tracciato la storia del divorzio in Italia, nel libro pubblicato da Carocci editore Divorzio. Storia e immagini del referendum che cambiò l’Italia, che verrà presentato, sabato 11 maggio, al Salone Internazionale del Libro di Torino presso la Sala Avorio, e successivamente a Roma, il 13 maggio, allo Spazio Sette Libreria, via dei Barbieri, 7, con Marco Damilano, Paola Stelliferi e Livia Turco.
La legge introdusse lo scioglimento degli effetti civili e religiosi del matrimonio, compresa la perdita, per la moglie, del cognome del coniuge, con la conseguente possibilità per entrambi di risposarsi civilmente. Ad opporsi furono principalmente gli esponenti cattolici e la Chiesa, con sacerdoti come Padre Riccardo Lombardi, conosciuto come “microfono di Dio”. Nonostante il rovente scontro, gli italiani non si fecero intimorire e votarono per il NO all’abrogazione. Negli anni, poi, si sono avute delle modifiche dei termini, fino ad arrivare alla riforma del 2015, con il cosiddetto “divorzio breve”.
Il libro di Edoardo Novelli e Gianandrea Turi non si limita a ripercorrere la storia della legge sul divorzio in Italia, a partire dal confronto tra fanfascisti e cornificatori, ma mostra e fa rivivere il clima di un’Italia in rapida trasformazione attraverso materiali documentari e iconografici, foto giornalistiche e d’autore, articoli di quotidiani e riviste, manifesti, film, canzoni, fotoromanzi e, persino, fumetti, tutti strumenti utilizzati nella battaglia di quella che è diventata la linea di confine che ha superato i tanti divorzi all’italiana di cinematografica memoria.