L’amore è una questione di coincidenze, di scelte sbagliate o di destino? Si tratta solo di rimpianti per non aver girato a sinistra invece che a destra o è qualcosa che va al di là del tempo, delle scelte e delle persone? Riflessioni del genere scaturiscono quasi naturalmente dopo la visione di Promises (in italiano Le Promesse), ultimo film di Amanda Sthers, presentato alla Festa del Cinema di Roma.
In Promises troviamo un Pierfrancesco Favino giovane, maturo e anziano. Lo vediamo alle prese con tre differenti stadi della vita di Alexander, il suo personaggio. Alexander è di origini italiane, ma sin da ragazzino ha preferito rimanere in Inghilterra dove si è costruito una vita lontano dal nonno, che ha il volto di Jean Reno, e da quella casa immensa sul mare.
In Inghilterra si è creato una famiglia, ha degli amici e un lavoro che, anche se non fa guadagnare abbastanza, lo rende felice. Ma Alexander è quasi scappato dall’Italia e da quello che lì è accaduto. Nonostante la fuga, i ricordi non sembrano mai abbandonarlo o perlomeno rimane quel dolore sordo che solo perdite come quelle che ha vissuto, possono far provare.
Ma è proprio nel mezzo della sua vita tranquilla, seppur sempre agrodolce, che incontra Laura. Laura che si sta per sposare e a cui non dovrebbe pensare essendo lui stesso sposato e con una figlia.
Il rapporto che si crea tra i due, però, è uno di quei legami un po’ indissolubili, celati nelle pieghe del tempo e del destino. Che sono lì, esistono ma non arrivano mai ad una conclusione.
Il loro è un amore che potremmo chiamare platonico, ma più di questo è un amore non-realizzato, il suo fantasma che si trascina troppe implicazioni e non sa lasciarsi andare.
Sono così Alexander e Laura, innamorati senza bisogno di dirselo, mai insieme nel momento giusto della linea temporale.
Il tempo che fugge e che spesso diventa insignificante davanti una perdita. Che sia da ragazzino, da adulto o anziano il lutto va al di là del tempo e ad esso non ci si abitua mai. Alexander lo sa bene e ha imparato forse a conviverci, ma sembra avere il bisogno di rassicurazioni e, per questo, si circonda sempre di persone.
Promises è la storia di una vita, che prende Alexander come modello di un uomo che prova emozioni e che le mostra. Senza seguire una linea temporale diritta, Amanda Sthers ci fa navigare nella storia del protagonista. Dalla gioventù, alla maturità, ogni momento è intrecciato nel tempo. Il passato d’altronde non ci abbandona mai del tutto e, anche alla fine, può sorprenderci in modi sconosciuti.
A dare volto, e soprattutto cuore, al personaggio di Alexander è un sempre magnifico Pierfrancesco Favino. Con il suo perfetto accento inglese (o perlomeno senza nessuna inflessione italiana), l’attore nostrano riesce ancora una volta a trascinarci inesorabilmente nella sua storia. Il suo fascino (tutto italiano) nel modo di porsi, di parlare, di semplicemente osservare, dà corpo al personaggio di Alexander come forse solo pochi altri interpreti avrebbero potuto fare.
Kelly Reilly è invece Laura, una gallerista che sin dal primo incontro con Alexander si mostra misteriosa, ma anche malinconica. Un po’ come se avesse già potuto vedere quel futuro irrealizzato che l’avrebbe aspettata. Insieme, la coppia Favino-Reilly regalano una chimica sottile, che parla agli spettatori attraverso gli sguardi e che ci fa sospirare per quello che sarebbe potuto essere, ma che non sempre accade.
In conclusione, il nuovo lavoro di Amanda Sthers ripercorre una storia apparentemente semplice che però fa i conti con emozioni forti e trasportanti. Emozioni che trasportano anche nel tempo e nel destino, il quale tante volte è irrimediabilmente crudele anche con i cuori più innamorati.