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La domanda di oggi:
vorrei lavorare nello sviluppo web da remoto in Italia, da dove cominciare? Su quali tecnologie focalizzarsi?
La risposta di Maria Crucitti, Web Designer Freelancer • Consulente SEO • Docente Udemy.

Iniziare a lavorare da remoto in Italia non è un gioco, spesso, il dilemma principale è come entrare nel mercato o come trovare clienti e piattaforme tali che ci facilitino la vita.
Il remote working ha come arma vincente che possiamo essere ovunque, basta una connessione internet e il nostro computer, quindi perché limitarsi a pensare solo all’Italia? Il primo consiglio è affinare l’inglese.
Dopo questa piccola premessa, ecco qualche spunto su cui riflettere per imparare a destreggiarsi online.
1. Il tuo focus
Prima di tutto devi capire cosa vuoi fare da grande: che competenze hai? Una volta stabilito questo puoi muoverti per cercare di colmare le lacune oppure, se ti senti pronto, trovare dei clienti o dei contratti con aziende informatiche.
Prendi del tempo per capire cosa dello sviluppo online ti attrae. Cosa ti piacerebbe creare, in che linguaggio? Ad esempio, io preferisco l’aspetto front-end al back-end nel ramo web.
A volte le richieste di candidatura possono portare fuori strada, perché vengono mixate competenze che sono di più profili insieme, ma vedere che requisiti tecnici sono più richiesti può aiutare.
Esempio:
Si tratta di uno screenshot fatto al volo da Indeed, questa azienda cerca un “Software Developer” (di solito viene specificato nell’annuncio se il lavoro è in sede o da remoto). Purtroppo la maggior parte delle aziende richiede la presenza in sede.

I lavori digitali più richiesti tra il 2019/2020[1]:
- data scientist;
- big data analyst;
- cloud computing expert;
- cyber security expert;
- business intelligence analyst;
- social media marketing manager;
- artificial intelligence systems engineer.
2. Portfolio
Per farti ingaggiare devi avere un profilo attraente, un bel CV, LinkedIn, un portfolio da mostrare (vanno bene anche delle righe di codice scritte da te).
Di solito i freelance sono già “formati”, quindi hanno un precedente background presso una agenzia, o comunque possono esibire facilmente qualche lavoretto (basta un pizzico di esperienza sul campo). Mostrati attivo in community/piattaforme dedicate al tuo ramo (se parliamo di sviluppo) non ti consiglio Dribbble e simili, che sono pensati per i creativi, ma siti come:
- GIT HUB – Può esserti utile per Hostare i tuoi progetti;
- CODE PEN – puoi scrivere e testare frammenti di codice HTML, CSS, Javascript;
- STACK OVERFLOW – Appena ho un dubbio su qualcosa di tecnico è uno dei posti in cui vado.
Avere profili in siti come quelli appena citati è certamente una carta in più…
3. Farsi ingaggiare
I modi sono tantissimi, potresti cercare su LinkedIn, indeed e simili, aziende di sviluppo software, o che hanno posizioni aperte per il tuo profilo di interesse e candidarti.
Ci sono poi le piattaforme per freelance, dove inserire annunci o rispondere ai clienti, la più famosa è Freelancer (prevede se non erro delle fee) ed altre in cui vendere progetti sviluppati da te (es. Themeforest se vuoi vendere Temi WordPress, Script, ecc).
Non sottovalutare poi i gruppi (Facebook, LinkedIn, o qualsiasi altra community online trovi), dove spesso ci sono annunci a cui rispondere.
PS. anche una banale ricerca su Google/Bing, aggiungendo alla chiave principale frasi come lavora con noi e simili, può aiutare.
Nonostante tutti questi consigli, so bene che è davvero difficile iniziare e mantenere una vita da remote worker. Vedrai che col tempo il vecchio metodo del “passaparola” farà il resto.
Note a piè di pagina[1] Lavori più richiesti 2019: l’era dello sviluppatore.