L’Isola del Cinema torna in presenza e sull’Isola Tiberina non poteva mancare l’appuntamento con il Giappone, alla sua dodicesima edizione all’interno della sezione ISOLA MONDO. Sinergia tra Ambasciata del Giappone, Istituto Giapponese di Cultura e Ente Nazionale del Turismo Giapponese (JNTO), l’evento è tutto all’insegna dello Shikoku, la più piccola delle quattro isole principali del Giappone.
Ad aprire la serata, dalle 19.00 alle 21.00, uno spazio a ingresso libero nel quale sarà possibile cimentarsi nella calligrafia, indossare lo yukata, tradizionale kimono estivo, fare incetta di informazioni e materiale turistico sullo Shikoku e le altre affascinanti destinazioni del Sol Levante presso il desk dell’Ente Nazionale del Turismo Giapponese e, soprattutto, lanciarsi nella danza “Awa Odori”, con due sessioni di workshop a cura del gruppo TAKARABUNE.
Dalle ore 21.00 l’evento prosegue nell’Arena Lexus (biglietto 6 €) con lo spettacolo di musica e danza dei TAKARABUNE, approdati nella capitale da Tokushima, Shikoku, e la proiezione del film d’animazione “Belle”, ultimo lungometraggio di HOSODA Mamoru, ambientato anch’esso nella regione, nella città di Kōchi.
Programma
19.00-21.00 circa: “Piazzetta Giappone”, area antistante l’Arena (ingresso libero)
Desk dedicato allo Shikoku e altre mete turistiche
Workshop di “Awa Odori” con il gruppo TAKARABUNE (due sessioni: 19.30 e 20.15)
Stand dedicati alla cultura giapponese con prove di yukata e calligrafia
21.00-23.30 circa: Arena Lexus (biglietto 6 €)
21.00: Spettacolo dei TAKARABUNE: performance di Awa Odori (danze e accompagnamento musicale)
21.30 circa: proiezione del film “Belle” di HOSODA Mamoru.
Takarabune: la “Awa Odori”, tipica danza di Tokushima, approda nel cuore di Roma
La “Awa Odori”, che vanta 450 anni di storia, è una delle danze popolari tradizionali più conosciute del Giappone e Tokushima, nello Shikoku, ne è indiscutibilmente la culla, con quasi un milione di persone che ogni anno, dal 12 al 15 agosto, si riversano per le strade in abiti tradizionali per ammirare i vari “ren” (gruppi) che partecipano al festival dedicato alla “Awa Odori” e buttarsi nelle danze fino all’alba.
Si narra che la danza abbia avuto origine nel 1587 durante le celebrazioni per il completamento del castello di Tokushima, caratterizzate da grande partecipazione e improvvisazione, e non scevre da un grande e brioso consumo di sake.
I gruppi di “Awa Odori” arrivano a contare oltre cento ballerini e musicisti di shamisen (liuto giapponese a tre corde), taiko (tamburo), shinobue (flauto) e kane (campanelle).
Dal primo tour all’estero nel 2014, con più di 10 Paesi visitati ogni anno, hanno già fatto tappa in oltre 20 Paesi e 61 destinazioni estere negli Stati Uniti, nel Centro America, in Europa e Asia, prendendo parte a celebri festival internazionali quali il “Japan Expo” di Parigi. Nel 2020, con il supporto del Ministero degli Affari Esteri del Giappone e della Japan Foundation, si sono esibiti in Guatemala, Messico, Honduras, Costa Rica ed El Salvador nel corso di un tour durato ben due mesi.
Il gruppo, fondato da YONEZAWA Akira, originario di Tokushima, ha mosso i primi passi a Tokyo nel 1995, per poi divenire, nel 2012, una vera e propria compagnia. Si compone di artisti che, seppur per la maggior parte ventenni, vantano molti anni di attività. A differenza dei tipici “ren” di Awa Odori, in cui ci sono ruoli distinti per la danza e per l’accompagnamento musicale, gli artisti di TAKARABUNE sono in grado di padroneggiarli entrambi, riuscendo così a dar vita a performance sul palco esplosive e dinamiche. Non mancano, poi, momenti di interazione con il pubblico e intermezzi recitati, atmosfere dei tipici festival giapponesi, matsuri, che si fondono con l’arte di strada.
Per i cinque artisti principali del gruppo, in tour in Europa, in programma all’Isola del Cinema un workshop ad ingresso libero in cui chiunque potrà cimentarsi (e scatenarsi) nella “Awa Odori” e, a precedere la proiezione del film, una performance di musica e danza sul palco dell’arena, dai ritmi vorticosi e coinvolgenti.
Belle
竜とそばかすの姫 / Ryū to sobakasu no hime
(Giappone, 2021, 122 minuti)
scritto e diretto da HOSODA Mamoru
Genere: animazione
V.O. giapponese, sottotitoli in italiano
Suzu è una liceale di 17 anni che vive con il padre nella campagna di Kōchi (Isola di Shikoku). In tenera età ha perso la madre e, con lei, anche la voglia di cantare, nonostante la sua grande passione per la musica. Un giorno la sua migliore amica la invita a creare un alter ego nel mondo virtuale di <U>, dove si incontrano cinque miliardi di persone collegate da tutto il pianeta e dove finalmente Suzu – assunto il nome di Belle – riesce a superare timidezza e ansie e a cantare perfettamente, fino a divenire una vera pop star. Ma il giorno del suo concerto, atteso da milioni di fan, un mostro arrogante e violento scatena il caos.
Belle cercherà di capire il motivo delle ferite interiori del temibile drago e il mostro, gradualmente, si lascerà intenerire dalla splendida voce della ragazza.
Il film
Presentato in anteprima mondiale nella vetrina cinematografica più prestigiosa cui poteva ambire, Belle (Tit. originale Ryū to sobakasu no hime, 2021), ultimo film di animazione di HOSODA Mamoru, è stato accolto dal pubblico del Festival di Cannes – edizione 2021 – con oltre dieci minuti di applausi. In Giappone – dove è uscito in 416 sale il 16 luglio 2021 – ha ottenuto in soli tre giorni di programmazione un incasso pari a 890 milioni di yen (8.09 milioni di USD), ponendosi in vetta alla classifica del box office nel primo week-end di debutto al cinema, con oltre 1 milione di spettatori nei soli giorni di sabato e domenica.
Dopo un passaggio al festival Alice nella Città – sezione indipendente del Festival del Cinema di Roma – nell’ottobre 2021, Belle (traduzione lett. Il drago e la principessa con le lentiggini) è uscito nelle sale italiane il 17 marzo 2022, distribuito da Koch Media, registrando oltre 26.000 spettatori.
Tra i registi di animazione più apprezzati dell’ultimo decennio, HOSODA Mamoru è autore e sceneggiatore di film indimenticabili, tra cui Mirai (2018), The Boy and the Beast (2015), Wolf Children (2012), Summer Wars (2009), The Girl Who Leapt Through Time (2006), che hanno raggiunto i vertici delle classifiche dei box office giapponesi e anche tra i pochi film nipponici che hanno trovato distribuzione in Italia, dove ogni nuovo lavoro del regista viene accolto con grande entusiasmo dai suoi numerosissimi fan.
Attratto fin dagli esordi della sua carriera cinematografica dalla storia La Bella e la Bestia – scritta da Jeanne-Marie Leprince de Beaumont (pubblicata in Francia nel 1756) e poi adattata per il grande schermo dalla Disney nel 1991 – Hosoda per quasi trent’anni ha desiderato realizzarne una propria versione cinematografica per raffigurare con il suo stile e la sua poetica quel concetto di dualità che alberga in ciascuno di noi, imprigionati tra quello che ‘vorremmo essere’ e quello che ‘ci sentiamo di essere’.
In Belle è presente una doppia dicotomia: una che scava nell’interiorità dei personaggi, ed evidenzia l’immagine che si ha di sé, in contrasto con quella che gli altri hanno di noi. La seconda riguarda l’ambientazione della storia, che gioca tra il mondo reale – in cui la protagonista Suzu è bloccata dal trauma della perdita della madre – e la realtà virtuale vissuta da Belle, la sua alter ego incorporea, che riesce a liberarsi dalle proprie ansie, superare le insicurezze e arrivare a capire il proprio valore.
E se la resa grafica del mondo virtuale, insieme alla musica – affidata alla giovane band giapponese Millennium Parade – sono tra gli elementi più apprezzati dell’universo di <U>, le ambientazioni della vita reale della protagonista attingono colori e panorami dalla splendida natura della Prefettura dello Shikoku, in particolare della verdeggiante cittadina di Kōchi dove Suzu vive insieme al padre.
Un film da vedere e, per chi lo avesse già visto, senz’altro da rivedere!
HOSODA Mamoru
Nato nel 1967, Hosoda entra a far parte della Toei Doga (ora Toei Animation) nel 1991 come animatore. Solo nel 1999 debutta alla regia cinematografica con Digimon Adventure the Movie, cui farà seguito The Girl Who Leapt Through Time (2006) e Summer Wars (2009), due ottimi film che hanno attirato l’attenzione sia in patria che all’estero. Tra le sue esperienze formative va ricordata anche la collaborazione come regista free lance presso lo Studio Ghibli e MADHOUSE, dai quali si è poi staccato per fondare lo Studio Chizu con cui ha avviato una produzione indipendente. Ha diretto, scritto e sceneggiato Wolf Children (2012) e The Boy and the Beast (2015), altri suoi successi internazionali, come anche il suo penultimo film Mirai (regia, sceneggiatura e storia originale), selezionato per la Quinzaine des Réalisateurs al 71° Festival Internazionale del Cinema di Cannes, e candidato come Miglior Film d’Animazione alla 91° edizione degli Academy Awards, come Miglior Film d’Animazione alla 76° edizione dei Golden Globe Awards, e vincitore del 46° Annie Award come Miglior Film d’Animazione Indipendente alla 46ª edizione degli Annie Awards, assegnati dalla ASIFA-Hollywood.
Colonna sonora del film
Tema musicale del film è la canzone <U> interpretata dalla band giapponese millennium parade e NAKAMURA Kaho (voce di Belle nel film ) – Sony Music Labels.
millennium parade è un collettivo giapponese di artisti nativi digitali (compositori, video-artisti, illustratori, creatori di CG e designer etc.) capitanato da TSUNETA Daiki, cantautore e produttore di base a Tokyo, leader anche di una delle più corpose bands giapponesi, la King Gnu.
In campo pubblicitario millennium parade ha lavorato ai video-promozionali di prestigiosi marchi internazionali come Adidas e Dior; la band ha composto anche il tema musicale del film Ghost in the Shell SAC_2045, original net anime di produzione nippo-statunitense basato sul manga Ghost in the Shell di SHIRŌ Masamune.
La colonna sonora del film è frutto della collaborazione di tre compositori: lo svedese Ludvig Forssel e i giapponesi BANDŌ Yuta e IWASAKI Taisei, noto autore di colonne sonore per film di animazione e vincitore del Japan Academy Award per la colonna sonora del film Moteki di ŌNE Hitoshi.
L’isola di Shikoku
La partecipazione di JNTO – Ente Nazionale del Turismo Giapponese sarà accompagnata da uno speciale focus sull’isola di Shikoku, in cui è ambientato il film in programma.
Collegata all’isola principale dello Honshū e alle isole del Mare Interno di Seto dalla Shimanami Kaidō, una strada costeggiata da una ciclabile lunga 70 km, Shikoku è la più piccola delle quattro isole principali dell’arcipelago giapponese. Le quattro prefetture (Tokushima, Ehime, Kōchi e Kagawa) che la compongono sono un portale per un Giappone di altri tempi, dove la tradizione unisce le persone. Teatro di opere letterarie e importante meta di pellegrinaggio da secoli, celano una natura incontaminata, sempre protagonista, che si tratti di arte, relax o avventure outdoor. La nascosta Valle di Iya, innervata da ponti realizzati con tralci di glicine, è uno dei luoghi più inaccessibili di tutto il Paese ed è il luogo ideale per un viaggio nel segno dell’avventura; il Ritsurin Kōen, invece, è uno tra i più raffinati giardini giapponesi, dove quiete ed eleganza la fanno da padrone. Il gusto per il bello si respira anche sull’isola di Naoshima, costellata dalle opere dell’archistar ANDŌ Tadao e casa dell’iconica zucca a pois di KUSAMA Yayoi.
Storia e spiritualità si intrecciano in un pellegrinaggio circolare che attraversa tutte le prefetture della regione, toccando 88 templi sulle tracce del monaco Kukai, fondatore della scuola Buddista Shingon. Il pellegrinaggio si traduce spesso in un’esperienza di scambio con la comunità locale: non è raro che i pellegrini, secondo l’usanza dell’osettai, ricevano gesti di gentilezza dagli abitanti del posto, come una bibita fresca in una calda giornata di sole, o uno spuntino per rifocillarsi lungo il cammino.
Il calore delle comunità locali si sente anche a Kamikatsu, piccola località della prefettura di Tokushima balzata agli onori delle cronache per l’impegno riversato nella filosofia zero waste, in un legame profondo con il territorio che si percepisce anche nella gastronomia della regione, come nei Sanuki udon, popolarissima variante degli udon della prefettura di Kagawa. Il rispetto per l’ambiente si respira anche nella prefettura di Kōchi, dove le acque del fiume Shimanto scorrono indisturbate dalle attività umane attirando ogni anno gli appassionati di pesca e di attività all’aria aperta, così come a Muroto, città designata Geoparco Mondiale UNESCO impegnata nel turismo ecosostenibile.