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“Il Serpente dell’Essex” e se l’amore può superare misteri e superstizioni

Ricordate il mostro di Lockness? Ancora oggi non si sa se sia esistito veramente, se sia solo una leggenda o magari un’allucinazione collettiva.
Invece che in Scozia, in Essex sembra esserci un Serpente, o almeno così racconta Sarah Perry.
La nuova miniserie in sei episodi di Apple Tv+ è basata sul romanzo del 2016 della Perry, scrittrice inglese, candidata a diversi premi per i suoi romanzi.

In particolare, Il Serpente dell’Essex è ambientato alla fine del ‘800. Cora (Claire Danes) diventa all’improvviso vedova, ma soprattutto libera da un uomo che la teneva in gabbia. Un uomo pronto a sfoggiarla davanti gli altri, ma allo stesso tempo pronto ad essere violento nei suoi confronti.
Con la sua rinnovata libertà e con nuove amicizie, Cora è finalmente pronta ad immergersi completamente nella sua passione, la paleontologia. Per questo, quando la sua fidata accompagnatrice e amica Martha, le mostra un articolo riguardo l’avvistamento di una creatura marina nell’Essex, Cora non perde tempo e parte per l’entroterra inglese.

Lì, insieme al figlio Frankie, fa la conoscenza del reverendo Will Ransome (Tom Hiddleston) e della sua famiglia. Nel villaggio di Aldwinter, gli abitanti sono spaventati dal Serpente che credono sia responsabile della morte di una ragazza e di parte del bestiame. Il serpente nella Bibbia è l’allegoria del Male, del Diavolo stesso. E in un villaggio tanto devoto a Dio, l’avvento di una creatura del genere può significare solo che il loro stesso Dio è venuto per punire i peccati.
Cora, dall’altra parte, si affida alla scienza, ai grandi studiosi dell’evoluzione e cerca di capire che tipo di animale o creatura potrebbe esserci nelle acque che circondano Aldwinter.
Ma scienza e religione, si sa, non vanno proprio d’accordo.

Perciò, Cora viene disprezzata dagli abitanti del villaggio e dal curato della Chiesa, particolarmente devoto e superstizioso.
Will, dall’altra parte, non sembra riuscire a prendere nessuna posizione, rimanendo convinto della non esistenza del serpente. Il pastore interpretato da Hiddleston è anche profondamente combattuto per la presenza di Cora. Quest’ultima rappresenta forse una boccata d’aria fresca per lui o semplicemente una fonte di fascino inatteso.

Tom Hiddleston e Claire Danes ne Il serpente dell’Essex | Credits to Apple TV+

Cora è una donna indipendente e decisa, ma ancora segnata dal suo passato e dalla sua prigionia. Ancora vittima, in qualche modo, di quella gabbia creata dal suo defunto marito.
Mentre nel villaggio accadono strane cose e persone muoiono o scompaiono, Cora si ritrova al centro di tanti, troppi sguardi. Che siano gli sguardi accusatori di sconosciuti o gli sguardi adoranti di chi la conosce. E il quesito rimane sempre lo stesso: esiste o non esiste un Serpente nelle acque dell’Essex?

Tra Londra e le lande un po’ desolate, umide e grigie dell’Essex si muovono dunque diversi personaggi. Nonostante il poco tempo (6 episodi), tutti i personaggi, anche quelli secondari, vengono ben delineati. Così acquisiscono quella distinta personalità che permette di costruire la storia non tanto sugli avvenimenti, quanto più sui personaggi stessi che la popolano.
Da una parte Cora e Will, una coppia forse agli antipodi (e che forse fa un po’ fatica a trovare quella chimica e quella passione tipica delle coppie “proibite”), ma che riesce comunque a comprendersi.

La Cora di Claire Danes è fiera, curiosa e concentrata sul suo cammino (alcune volte forse un po’ troppo, a discapito di chi la circonda). E allo stesso tempo è lacerata dall’interno, marchiata a vita da qualcosa che non è facile da superare.
Will è un uomo devoto alla vita che conduce, cieco davanti a ciò che la scombussola, ma anche pieno di sensi di colpa e pronto a mobilitarsi per gli altri. Nelle coppie (effettive e non) c’è sempre in sottofondo quella tipica dinamica dove l’uomo vorrebbe controllare tutto ciò che riguarda la donna. Ma, qui, le donne hanno la forza di liberarsi da qualsiasi impedimento e fare ciò che ritengono più opportuno. Forse un po’ inverosimile per la fine dell’800, ma sicuramente molto attuale.

Frank Dillane (Luke) e Hayley Squires (Martha) in una scena de Il Serpente dell’Essex | Credits to Apple Tv+

Intorno a Cora e Will troviamo Martha, Luke, Spencer e Stella. Martha è una figura ibrida nella vita di Cora. Se da una parte la aiuta con il piccolo Frankie e con la casa, dall’altro è l’unica persona con cui Cora si confida. L’unica che Cora considera amica, anche se la stessa Martha non può fare a meno di provare qualcosa di più di una semplice amicizia. Così come Luke, un medico brillante, anche lui considerato un amico da parte di Cora. E, anche lui, come Martha vittima di un amore non corrisposto.
Sia Martha che Luke, forse perché frustrati per questo amore non corrisposto, tendono però a voler ancora una volta ingabbiare Cora, spingendola verso ciò che loro ritengono sia meglio.

Spencer è un personaggio più marginale, quasi di sostegno, ma che aiuta Martha nella sua battaglia socialista e che rimane sempre accanto a Luke in quanto amico fedele.
Infine c’è Stella, la moglie di Will, interpretata da una radiosa Clémence Poésy. Stella osserva e guarda aldilà dell’apparenza. Lo fa con il figlio di Cora, Frankie, che sembra essere “diverso”, ma che per lei è solo unico. E lo fa con il Cora e Will, incoraggiando suo marito ad andare verso l’altra donna, l’unica che potrebbe stargli accanto quando lei non ci sarà più.

Ne Il Serpente dell’Essex tutto sembra essere in contrasto; donne e uomini, la metropoli che è Londra e il villaggio avvolto nel mistero dell’Essex. Scienza e religione, cuore e mente, ricchi e poveri. In fondo, le nostre società e culture sono basate su contrapposizioni e su quell’equilibrio che cerchiamo di padroneggiare per continuare a vivere in armonia nella comunità. Questo scontro e il dialogo tra le diverse parti è ciò che più tiene la serie a galla, insieme al mistero del Serpente e alle ottime interpretazioni del cast. Negli ultimi episodi la storyline del Serpente, e del mistero che lo avvolge, viene un po’ surclassata da ciò che invece succede a Cora e ai suoi rapporti con gli altri. Nonostante questo, grazie al magnetismo di Claire Danes, la miniserie mantiene alto il livello e l’attenzione per tutto il tempo.

Non solo i personaggi, ma anche l’ambiente è attentamente curato, con una notevole attenzione ai dettagli della scenografia, dei costumi e della fotografia, sia nelle scene ambientate a Londra che in quelle a Aldwinter. Se a Londra tutto sembra essere sfarzoso (tranne che per i quartieri poveri che Martha cerca di migliorare), ricco e colorato, l’Essex è avvolto nella nebbia, bagnato e solitario. Il blu dell’acqua è un blu quasi irrealistico ed è lo stesso colore che Stella ama più di tutti. Per lei, tutto è blu.
Il colore blu rappresenta il principio femminile, rappresenta l’armonia, la calma e la serenità, tutte sensazioni che il personaggio di Stella emana, ma che soprattutto lei stessa prova, dopo essere venuta a patti con la Morte. Ma in inglese, “feeling blue”, sentirsi blu, vuol anche dire sentirsi tristi e depressi. Anche qui, quindi un contrasto interessante che forse risiede nel profondo di Stella.

Claire Danes e Frank Dillaine ne Il serpente dell’Essex | Credits to Apple Tv+

Dunque, il Serpente esiste davvero? Forse è veramente solo un’allegoria. Di quelle paure che ci impediscono di vedere la realtà, di quei sensi di colpa che ci portano a puntare il dito verso qualcun altro. Ma, nonostante tutto, l’essere umano troverà sempre il modo per ritrovare la sicurezza necessaria ad andare avanti e sopravvivere.

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Cover: Claire Danes e Tom Hiddleston ne Il serpente dell’Essex | Credits to Apple Tv+

Noemi Chianese
Noemi Chianese si è laureata in Lettere Moderne all’Università di Tor Vergata e frequenta il corso di Media e Comunicazione Digitale all’Università La Sapienza. Con tutta probabilità la passione per il cinema è nata quando era ancora nel grembo materno e, da allora, si è espressa in lunghe file ai red carpet, film fino a tarda notte e poster che tappezzano la sua camera. Il sogno è quello di stare dietro le quinte dove avviene tutta la magia, dove viene soddisfatta ogni curiosità e dove si può trovare il miglior posto in sala.

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