Cosa accadrebbe se l’acqua e il fuoco si innamorassero?
Da questa domanda è nata la storia del nuovo film targato Pixar, Elemental: una trasposizione di Romeo e Giulietta, personificata da elementi naturali diversi che cercano di convivere tra loro, trovando il giusto equilibrio.
I due protagonisti Wade e Ember sono rispettivamente Acqua e Fuoco, giovani ed innamorati che non possono nemmeno toccarsi, date le loro “caratteristiche fisiche”.
Wade è un ragazzo Acqua di buona famiglia, calmo, empatico e molto incline a comprendere i sentimenti altrui; Ember, invece, è una ragazza della famiglia di immigrati del Fuoco che si trasferisce in città, ad Elemental City, per ricominciare una nuova vita, dopo che la famiglia aveva perso tutto. Ember, al contrario di Wade, è una persona fiera e determinata nel raggiungere i propri obiettivi. Inoltre, è anche molto istintiva e si fa prendere molto spesso dalla troppa ansia di realizzare i suoi progetti, non riuscendo così ad immedesimarsi in chi ha di fronte.
Elemental parte dalla tematica dell’immigrazione per arrivare a quella di trovare il proprio posto nel mondo.
La storia della famiglia di Ember, inoltre, è ispirata da quella del regista del film, Peter Sohn. Infatti, quest’ultimo ha sottolineato come il trasferimento della sua famiglia a New York abbia influito nello sviluppo dell’idea di questa storia.
Al contrario di altri capolavori della Pixar, però, quest’ultimo lungometraggio non decollando mai, non rischia mai nulla e si accontenta di mostrarci una storia piacevole ma scontata.
Dal punto di vista delle animazioni, invece, si rimane sempre su un altissimo livello, soprattutto se facciamo riferimento ai dettagli delle fiamme e i riflessi della luce sull’acqua, caratteriste dei protagonisti.
Elemental, in conclusione, ha molti punti di forza dal lato tecnico, ma ci racconta una storia attraverso l’amore, la diversità e l’accettazione, creando un immaginario fantasioso, non approfondito del tutto e che non coinvolge appieno.