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Art Coaching

Chi ricorda quanto era piacevole, rilassante e divertente disegnare da bambini?

Il tempo diventava indefinito mentre la fantasia e l’immaginazione facevano emergere pensieri, sogni, sensazioni belle e brutte.

Quanti attimi interminabili trascorrevano a fare, cancellare e rifare un disegno perché non convincente? Quante risorse si mettevano in gioco di fronte ad un ostacolo?

Alzi la mano chi non ha mai allungato con l’acqua il filtro del pennarello scarico per poter finire il proprio capolavoro?

Ora invece non disegniamo più in modo consapevole, salvo in casi eccezionali, per esempio quando lo facciamo insieme ad un bambino.

Ma quante volte “scarabocchiamo” sul foglio mentre siamo al telefono o ad una riunione di lavoro? Ci rilassa e libera le nostre emozioni.

Soprattutto quando gli impegni quotidiani riempiono le giornate, è importante trovare uno spazio personale da dedicare solo a te stesso e per connetterti con i tuoi desideri, riprendendo in mano matite, colori e fogli, per riscoprire un piacere che avevi dimenticato.

Ne trae sicuramente giovamento la vita nei suoi tanti aspetti.

Photo by Elena Mozhvilo on Unsplash

Non è importante “essere bravi” perché disegnare è un istinto naturale.

Pensiamo infatti agli uomini della preistoria: hanno iniziato prima a disegnare e poi a scrivere.

Creavano immagini di ciò che vedevano e sentivano, avevano una visione creativa semplice e istintiva, usavano un linguaggio artistico essenziale e libero, prendendo coscienza della propria unicità, proprio come fanno i bambini e, come loro, senza preoccuparsi se il disegno è bello o brutto, senza ritenersi capaci o incapaci.

La parola d’ordine è “disegnare e basta”.

Quale è l’approccio più giusto che possiamo adottare per iniziare nel migliore dei modi un percorso di Art Coaching e fare emergere la nostra essenza più autentica?

Per prima cosa smettere di giudicarsi, liberarsi dai pregiudizi verso se stessi, concedersi il permesso di far uscire allo scoperto emozioni, talenti, risorse interiori.
E poi tenere sempre la mente aperta, concederle di spaziare, di inventare, di immaginare, di esplorare, senza limiti, lasciar fluire i pensieri, le idee, la fantasia.
Infine mettersi in gioco, senza paura, ma con il piacere di fare e di esprimersi.

I percorsi di Art Coaching, nati dalla collaborazione tra Coach e Artisti, utilizzano tecniche artistiche ed esercizi che aiutano a sviluppare le soft skill e permettono di allineare Mindset (la mentalità con cui reagiamo nelle situazioni) Heartset (l’espressione di ciò che sentiamo) e Soulset (la riscoperta dei nostri desideri più autentici).

Quali sono i principali benefici che si possono ottenere?

  • Riporta l’attenzione verso se stessi e risveglia la consapevolezza. Siamo spesso distratti da quello che accade intorno a noi, tanto che ci dimentichiamo di ascoltarci profondamente. Quando siamo impegnati in un lavoro artistico invece, facciamo silenzio, portiamo l’attenzione verso noi stessi, diventiamo il nostro primo interlocutore e iniziamo così un dialogo interiore, percepiamo i nostri stati d’animo, i pensieri più intimi, le emozioni. Entriamo in uno stato di rilassamento, ci stacchiamo dalla realtà quotidiana e dai pensieri disturbanti e ci immergiamo nella leggerezza e nella tranquillità interiore. In questa sensazione è facile vedersi, conoscersi e riconoscersi, scoprirsi, sia negli aspetti più luminosi che in quelli limitanti per poi arrivare a raccontarsi attraverso l’arte.
  • Migliora la capacità di concentrarsi. L’attenzione si dirige completamente verso l’azione che si sta compiendo (si deve coordinare mente-mano, scegliere il colore più adatto, ecc.) e si rimane presenti senza distrazioni, in un processo che attiva entrambi gli emisferi celebrali. Infatti si attivano, si sviluppano e si creano collegamenti tra le parti del cervello che normalmente non vengono stimolate. È quindi un ottimo allenamento che, a lungo andare, diventa naturale portando benefici anche in altri ambiti.
    Essendo un’attività con una forte componente ludica e di divertimento, svolgerla ci rende felici tanto che il nostro cervello in quel momento sviluppa le endorfine (gli ormoni del piacere) che producono una sensazione di benessere.
  • Incoraggia il problem solving. Indipendentemente dal progetto artistico, si è costantemente sollecitati a cercare soluzioni per raggiungere il risultato ricercato, per migliorare la performance o per trovare soluzioni agli errori. In questo modo si sviluppa la creatività, l’ingegno, la sperimentazione. Si accendono l’immaginazione e la fantasia che permettono di inventare, interpretare e trasformare, dando vita a forme originali, personali, uniche. Si comincia a vedere tutto con occhi diversi, da prospettive differenti, ampliando la capacità di osservazione.

E per le aziende? Art Building. Think Out of the Box.

La formazione chiede di uscire dagli schemi convenzionali per entrare nell’era esperienziale. Oggi la nuova frontiera per sviluppare le Soft Skill passa attraverso la creatività e le competenze trasversali. Quale strumento potrebbe prestarsi meglio a questo scopo se non l’Arte stessa?

Attraverso la sperimentazione di materiali plastici e l’analisi di opere pittoriche, è possibile infatti attivare un processo di conoscenza di sé che aiuta a crescere professionalmente, a fare squadra e a ridurre lo stress.

Smessi i panni abituali “da lavoro”, possiamo coinvolgere i nostri collaboratori in attività artistiche dove mettersi in gioco con tele, pennelli, colori, argilla, creta e regalarci la loro visione personale, sotto la guida attenta di un Coach e di un Art Educator.

Attraverso l’utilizzo di tecniche espressive, il Coach ha la possibilità di far emergere le difficoltà, i conflitti e le criticità sia individuali che del gruppo e di lavorare verso la risoluzione degli stessi, attingendo all’immaginazione e alla creatività. Così facendo, si utilizzano nuove risorse che sviluppano la capacità di intervento nei problemi aziendali e migliorano le strategie con un pizzico di freschezza in più.

Fare Art Coaching in Azienda permette di affrontare la rabbia repressa, gli ostacoli e di definire nuove finalità: cominciare una nuova attività, che sia modellare una scultura o cimentarsi nella pittura, imparando ad essere più consapevoli delle proprie emozioni e iniziando a modificare il modo quotidiano di lavorare.

E perché no, si potrebbe anche organizzare un divertentissimo Vernissage con le opere originali dei neoartisti scoperti in Azienda!

Cover Photo by Customerbox on Unsplash  

Paola Almasi
Si occupa di consulenza in ambito marketing, comunicazione, organizzazione eventi. È life & business coach a mediazione corporea accreditato Progetto Italia e conduttrice di meditAzione per adulti e bambini. È ironica, dolce e una grande fan delle risate a crepapelle. Non smette mai di imparare, pensa sempre fuori dagli schemi e ama la contaminazione delle idee, per questo si mette sempre in gioco trovando nuove collaborazioni con le quali dare vita a progetti stravaganti. Dice di sé : «Sono una donna fortunata perché ho unito le mie capacità, le mie esperienze e le mie passioni e le ho trasformate nel mio lavoro. In ogni cosa che faccio metto sempre cervello-cuore-anima». Parola preferita: gentilezza. Talismano portafortuna: una bussola che punta sempre alla felicità.

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