I primi due episodi di Strappare lungo i bordi, serie ideata e doppiata da Zerocalcare (ad eccezione dell’iconico Armadillo a cui dà voce Valerio Mastandrea), presentati in anteprima come evento speciale alla Festa del Cinema di Roma, confermano ciò che tutti ci aspettavamo.
La collaborazione con Netflix non riesce a sminuire la comicità né a limitare nella scelta delle tematiche e dei contenuti Zerocalcare che decide di non cambiare niente e di rimanere se stesso.
La serie, infatti, come i fumetti, riesce a far ridere e allo stesso tempo riflettere incominciando dal titolo.
Strappare lungo i bordi: vivere in un certo modo la propria vita con lentezza e attenzione seguendo le linee tratteggiate che ci portano a definire l’immagine che dovrebbe risultarci e che vorremmo creare.
Molte volte, però, il foglio si rompe, rovinando così il risultato finale.
Zerocalcare non ha l’obbiettivo di farci grandi lezioni di vita ma, al contrario, ci vuole divertire con numerose battute e sketch, citando musica, cinema e altro, e allo stesso tempo mandando messaggi importanti.
Ma alla fine la vera forza della serie è fare ironia, la sola e unica regola della propria esistenza.
Zerocalcare è riuscito a creare una serie animata sorprendente che, molto probabilmente, risulterà essere una delle migliori produzioni italiane che Netflix abbia mai realizzato.